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All’indomani della pubblicazione dei risultati delle analisi del monitoraggio di Legambiente, resi noti da goletta verde, il sindaco di Motta San Giovanni esprime il proprio rammarico per l’ennesima campagna violenta e irresponsabile messa in scena dall’organizzazione ambientalista, che rischia di vanificare l’importante lavoro dell’amministrazione comunale svolto in questi anni a tutela della salute e con l’obiettivo di far rivivere un territorio a prevalente vocazione turistica.
I biologi di Legambiente sostengono che in appena pochi giorni “ sono stati passato al setaccio foci di fiumi e torrenti, oltre che spiagge segnalate dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta, rilevando la presenza di situazioni critiche nella gran parte del territorio regionale”.
Lasciando all’intelligenza dei lettori come tanta accuratezza d’analisi sia stata possibile effettuarla in così poco tempo e non intendendo iscriversi all’elenco dei calabresi stupidi, il sindaco di Motta San Giovanni, ancora una volta mette in evidenza che Goletta Verde, esegue soltanto verifiche puntuali, limitate all’arco di un attimo, in punti critici e senza il ragionevole contraddittorio: quando ciò è avvenuto, invece, come nel caso del mare fronte Castelluccia di Lazzaro, i risultati ottenuti sono stati buoni.
In sostanza si contesta la grossolana attività d’indagine svolta dal cigno verde che, nel caso di Lazzaro, attraverso i risultati di un solo campione, prelevato per di più nel terminale del tubo di scarico sul torrente San Vincenzo, individua uno scenario di criticità a mare ingiustificato e marcatamente in contrasto con i dati ufficiali del Ministero del Ministero della Salute che nell’annuale rapporto 2012, classificano balneabile l’intero tratto di costa di Lazzaro. Intendiamo tranquillizzare tutti ed informare che la nostra costa è tra le più controllate della regione e che l’attività svolta con serietà e scientificità dall’ARPACAL ci mette in condizione di intervenire su deficienze e criticità dei nostri impianti.
Quanto alla presenza di bagnanti alle foci dei torrenti, si ricorda che la balneazione è preclusa, per legge, nei tratti a 200 mt a destra e sinistra di tali punti e che il Comune di Motta San Giovanni provvede, annualmente e con appositi cartelli, ad indicare tali limiti.
Infine, ricordando che il nuovo depuratore di località Oliveto, in corso d’esecuzione, porrà fine agli attuali limiti depurativi, ci domandiamo: Perché tanta campagna scandalistica nei confronti della Calabria il cui mare, nonostante tutto, risulta ancora “ splendido “ e tra i più belli d’Italia?
Ed ancora: perché analogo “arrembaggio” non viene svolto nei tratti di costa del nord Italia? Lì dove i colori delle “ acque del mare “ si avvicinano al grigio-fumo e dove l’azzurro è nei ricordi di un passato lontano reso tale, in gran parte, anche dalle industrie chimiche del Nord che, guarda caso, sono tra gli sponsor dell’odierna campagna d’indagine di Legambiente.
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