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Avevamo appena finito di togliere acqua e fango dalle nostre abitazioni, quando l’ennesimo acquazzone, abbattutosi sul territorio di Lazzaro, intorno alle ore 18,00 di domenica 7 novembre u.s. ha creato nuovamente una situazione di emergenza nella contrada Oliveto.
Durante questi acquazzoni, e anche dopo qualche ora, non solo non si può entrare ed uscire dalle abitazioni in quanto le aree private sono inondate dalle acque ed il tratto stradale si trasforma in un torrente in piena, ma non è possibile in caso di urgenza prestare soccorsi.
La situazione che si è verificata domenica sera ci ha costretto a richiedere telefonicamente l’intervento dei Vigili del Fuoco, che impegnati in altra emergenza non sono potuti intervenire.
Più volte si è verificato che le abitazioni, in particolare quelle ubicate a quota inferiore rispetto all’area delimitata dallo spartitraffico di margine alla carreggiata, sono state invase dalle acque piovane e dal fango provenienti dalla succitata strada statale e per toglierli dalle case ci sono volute delle ore nonostante la collaborazione dei vicini, costringendo in tali situazioni qualche famiglia a chiedere ospitalità per trascorrere la nottata.
Ripetiamo la situazione si trascina da anni e non è più sostenibile. E’ un problema che va risolto radicalmente. Perciò chiediamo agli amministratori che governano questo territorio, come intendono intervenire in maniera tempestiva e risolutiva.
A nostro avviso bisogna avere la cultura di costruire bene per prevenire e per un corretto utilizzo delle risorse pubbliche. I “contentini” non servono a niente e sono dannosi, specialmente per la collettività.
E’ necessario fare un Piano quotato di precisione, con il quale individuare le zone critiche, monitorare il tratto di strada durante gli eventi pluviometrici per capire esattamente dove nasce la problematica e sulla base di tali verifiche redigere un progetto di smaltimento delle acque meteoriche.
L’attività di rilievo qualora non fosse sufficiente a ipotizzare un progetto di smaltimento delle acque piovane, andrebbero estesi i rilievi a tutta l’area fino al torrente Oliveto.
Dobbiamo porre in risalto, ancora una volta, che l’Amministrazione comunale uscente, consapevole delle problematiche esistenti nell’arteria in questione e nei tratti interni che sono passati di competenza comunale, a nostro avviso, è stata sprovveduta nel sottoscrivere un accordo con l’ANAS assumendo a proprio carico la gestione e la manutenzione del reliquato stradale, che presentava evidenti e certificate problematiche, peraltro a tutti note.
Effettivamente un onere molto gravoso viste le condizioni disastrate della SS 106 che attraversa il paese di Lazzaro che l’Amministrazione comunale non potrà sostenere. In ogni modo non sarebbe questo certamente un buon motivo per non intervenire. Si potrebbe almeno tentare di chiedere aiuti economici alle Istituzioni Provinciali, Regionali e Nazionali che già sono a conoscenza della gravissima situazione del tratto stradale in questione, che hanno manifestato la volontà di mettere in sicurezza la strada in argomento. Per far questo, però, bisogna innanzitutto esternare la volontà di voler agire e questa volontà purtroppo non ci risulta mai manifestata dall’Amministrazione comunale.
E’ bene ripetere che ci sono delle occupazioni di suolo pubblico da parte di privati (che nessuno vuole vedere), nonché occupazioni di suolo privato da parte dell’ANAS. Risulterebbero rilasciate autorizzazioni per interventi edilizi ricadenti anche su dei viottoli e su delle cunette che avevano la funzione di far defluire le acque verso mare e nel torrente Oliveto. Anche la Ss 106 ricadrebbe su alcuni viottoli. Oramai in questo tratto di strada chiunque può fare quello che crede, tranne chi vuol vivere nella legalità e nel rispetto della proprietà altrui, tanto nessuno controlla, e una volta realizzate le opere chi di dovere non ci pensa minimamente a far ripristinare lo stato dei luoghi.
A riguardo si deve evidenziare che il Compartimento di Polizia Stradale per la Calabria Sezione di Reggio Calabria con note riferite al mese di settembre 2004 e al mese di giugno 2005 menzionava l’opportunità che l’Ufficio Tecnico del Comune di Motta S. G. eseguisse una verifica sui fabbricati ubicati nella zona interessata e ravvisava la necessità che il medesimo ufficio comunale procedesse, tra l’altro, alla misurazione delle quote di pendenza.
Non ci risulta che le stesse siano state mai eseguite, né sollecitate. Perché? Perché l’Amministrazione comunale continua a rilasciare autorizzazioni e non verifica la corrispondenza dei lavori agli atti autorizzativi? Perché lo stesso Ente non ha mai preso in considerazione le segnalazioni dello scrivente comitato, né gli inviti ad intervenire rivolti da alcune Istituzioni Centrali e Regionali dello Stato? Eppure sono interventi che riguardano la collettività?
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto”
rappresentato da Vincenzo Crea
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