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Riceviamo e pubblichiamo:
VIOLATA LA LEGGE SULLA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA. Si ingarbuglia sempre di più la vicenda concernente l’intervento di adeguamento e potenziamento del depuratore comunale in località Oliveto di Lazzaro del Comune di Motta San Giovanni (RC). Infatti oltre a quanto in precedenza segnalato con la decorsa corrispondenza si evidenzia la rilevante circostanza ove la stessa non fosse stata ancora accertata dagli Enti ed Istituzioni interessati, concernente la possibile capziosa manomissione e/o sostituzione degli elaborati progettuali riguardanti l’impianto di depurazione in oggetto.
In particolare secondo gli atti legittimamente acquisiti da questo Comitato si è potuto riscontrare, tra l’altro, che i pareri di competenza sulla fattibilità della su citata opera espressi in sede della conferenza dei servizi indetta dal Comune di Motta San Giovanni in data 30/11/2010 aventi per oggetto : “Approvazione del progetto definitivo del nuovo depuratore in località Oliveto del Comune di Motta San Giovanni”, potrebbero ritenersi giuridicamente non validi per il fine richiesto.
Infatti risulta che il parere espresso sullo studio di fattibilità ambientale trasmesso ed esaminato dal competente Ufficio Pianificazione Territoriale – Programmazione e Trasporti della Provincia di Reggio Calabria con nota del 20/12/2010, in realtà potrebbe riferirsi ad analogo intervento progettuale in precedenza previsto ed accantonato dal Comune di Motta San Giovanni riguardante invece il potenziamento e l’adeguamento del depuratore esistente. Altri Enti, invece, hanno motivato i loro pareri attribuendoli al progetto del nuovo impianto da realizzare. Ne consegue che la condotta dell’Amministrazione Comunale si potrebbe appalesare censurabile dal punto di vista della correttezza e della legittimità.
Più volte ci siamo domandati come fosse stato possibile che in sede di conferenza di servizi i competenti funzionari esaminando la relativa documentazione non avessero notato ciò che anche per i non addetti ai lavori appariva chiaro ed inequivoco. Ritenevamo verosimilmente possibile che gli stessi funzionari potessero essere stati indotti in errore da una circostanza che induceva nella convinzione della sua liceità. Ma l’evolversi dei fatti fa invece legittimamente ritenere che gli Uffici interessati alla conferenza dei servizi fossero consapevoli della reale situazione.
In realtà i dubbi in capo all’Ente provinciale si sono addensati giorno dopo giorno, soprattutto a seguito delle inevase richieste dello scrivente comitato. Infatti, dopo aver formalmente visionato, lo scorso mese di gennaio la documentazione presso gli Uffici della Provincia di Reggio Calabria interessati alla conferenza dei servizi, precisamente il Settore 14 Pianificazione Territoriale urbanistica Programmazione e Trasporti Servizio 8 – Beni Paesaggisti Ambientali e il Settore 15 Ambiente Energia, demanio Idrico e Fluviale Servizio Tutela delle Acque – Educazione Ambientale ne richiedevamo il rilascio di copia.
A seguito di tale richiesta accade un altro fatto paradossale. I due uffici della Provincia ovvero il Settore 14 consegnava, previo nulla osta del Comune di Motta SG quale soggetto controinteressato, copia della documentazione da noi richiesta, mentre il Settore 15, dopo aver accolto senza alcuna limitazione la domanda di accesso e dopo aver permesso la visione della documentazione, in tutto dieci pagine con esclusione del progetto riprodotto su supporto elettronico, ci comunicava che i documenti di cui si richiedeva l’estrazione di copia erano stati prodotti dal Comune di Motta San Giovanni, per tale motivo la richiesta è stata, trasmessa al prefato Ente. Di conseguenza a seguito di tale inoltro, conclude la comunicazione, il procedimento è da considerarsi chiuso.
Tale paradossale e ingiustificato diniego è stato immediatamente argomentato dallo scrivente comitato, evidenziando tra l’altro che il Settore 14 aveva adottato una procedura diversa e si ribadiva che comunque gli atti richiesti riguardavano documentazione prodotta dal Settore 15 della Provincia di Reggio Calabria ovvero il parere espresso dal precitato Ufficio, che aveva prescritto l’obbligo da parte del Comune di attivare una zona di ml 100 da rendere inedificabile nello strumento urbanistico prescrivendo che prima dell’attivazione dell’impianto dovrà essere attivata una adeguata condotta sottomarina di allontanamento delle acque depurate ai sensi di quanto previsto dalla legge regionale 10/97 art. 23.
Con riferimento alla fascia da rendere inedificabile ricordiamo che l’impianto da costruire ricadrebbe in zona con destinazione urbanistica: 1) parte zona ad uso pubblico verde di rispetto, 2) parte zona ad uso pubblico Torrente, 3) parte agricola.
In via informale si evidenziava al responsabile del procedimento la necessità di acquisire presso il predetto Ufficio la documentazione richiesta per cercare di comprendere su quale progetto si fosse determinato il Settore 15, atteso che il Comune di Motta San Giovanni per la stessa opera aveva presentato due progetti. Non sono stati fornite notizie su tali argomentazioni. Né ci è stata fornita risposta dal Comune di Motta SG. Così è venuto meno il principio di trasparenza.
A riguardo giova ricordare che la conoscibilità degli atti e dei documenti amministrativi è il fondamento della democrazia amministrativa degli Stati moderni e non si comprende come di fronte ai chiari dettami della legge sulla trasparenza amministrativa, alcuni uffici dell’Amministrazione provinciale credono di poter scegliere nella legge ciò che fa Loro comodo. E’ bene ricordare che un’amministrazione è trasparente quando adotta tutti i provvedimenti per garantire e rendere facile il diritto di accesso alla documentazione amministrativa da parte del cittadino.
Il fatto di non avere il materiale richiesto potrebbe impedire allo scrivente comitato di integrare la pratica per alcuni esposti da presentare riguardo all’ approvazione della costruzione del nuovo polo depurativo. Di conseguenza non si può escludere che il comportamento del settore 15 della Provincia di Reggio Calabria sia da ricollegare proprio a tale impedimento.
In questi giorni l’Amministrazione comunale ha diffuso la notizia che è stato appaltato il depuratore dell’Oliveto con relativa condotta a mare e strada di accesso all’impianto. Riteniamo, salvo diversa dimostrazione, che sia stata usata una terminologia impropria in quanto allo scrivente comitato l’opera non risulta ancora appaltata. Evidentemente si voleva intendere che presso la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Reggio Calabria è stato indetto il Bando disciplinare di Gara mediante procedura aperta per il 13 luglio 2011, alla quale sembrerebbe essersi presentata una sola (fatto strano) impresa che risulterebbe essere stata esclusa dalla gara.
In conclusione è tutto da rifare. Gli enti competenti, a nostro avviso, si sarebbero dovuto attivare immediatamente per bloccare le determinazioni assunte erroneamente ed evitare che l’anzidetta situazione potrà maggiorare il notevole danno erariale arrecato anche a seguito dell’avvenuto appalto dell’opera. Atteso che non si è proceduto a bloccare la gara d’appalto è legittimo ritenere che non sia provveduto all’annullamento d’ufficio degli atti illegittimi.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” rappresentato da Vincenzo Crea
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