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Riceviamo e pubblichiamo:
Con riferimento ai disagi ai pendolari della costa ionica reggina, segnalati da questa Associazione lo scorso 30 aprile al Ministro per lo sviluppo economico le Infrastrutture e i Trasporti, dott. Corrado Passera, all’Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato, Ing. Mauro Moretti e al Presidente della Regione Calabria, si invia la risposta fornita dall’Ing. Moretti.
Nel ringraziare l’Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato per la gentile e gradita comunicazione, questa Associazione si è nuovamente soffermata, in particolare, sull’infelice intervento riguardante il piazzale antistante la stazione di Motta San Giovanni, che sin dall’inizio dei lavori aveva suscitato in noi serie perplessità in ordine alla risoluzione delle interferenze con i sotto servizi già presenti sul piazzale stesso. Perplessità diventate realtà a lavori ultimati.
Seppur vero che l’Ente Ferrovie, come evidenzia l’ing. Moretti, ha recepito le segnalazioni e le richieste suggerite dall’Amministrazione comunale, è altrettanto vero che in fase di programmazione e progettazione il tecnico avrebbe dovuto individuare ulteriori spazi di demanio pubblico da destinarsi a parcheggio, anche perché non si può realizzare su un fazzoletto di terra un grattacielo. Avrebbe dovuto chiedere all’Amministrazione comunale la mappatura dei sotto servizi presenti nel sito interessato dai lavori e se necessario esigere lo spostamento degli stessi o valutare eventuali alternative. Non solo, ma nel corso dell’intervento l’Assessore ai Lavori Pubblici pro tempore del Comune di Motta San Giovanni e il direttore dei Lavori della RFI, avrebbero dovuto accogliere gli inviti rivolti da questa associazione e provvedere ai dovuti riscontri oggettivi.
Gli interventi eseguiti a nostro avviso offendono la comune intelligenza e soprattutto la scienza delle costruzioni. Basta pensare che lato Nord del piazzale in aderenza al muro di recinzione è stato realizzato un marciapiede, in alcuni punti largo circa 70 cm, al quale di fatto sembrerebbe precluso l’accesso alle persone disabili portatori di limitazioni motorie, quindi la struttura edilizia non apparirebbe conforme alla normativa in materia di eliminazione delle cosiddette barriere architettoniche. Qualora tale tesi fosse confermata l’opera dovrebbe essere dichiarata inagibile ed attribuire come previsto dall’articolo 24 comma 7 legge 5 febbraio 92 nr. 104 le precise responsabilità ai tecnici competenti. Anche i mezzi pesanti e di soccorso provenienti dalla Ss 106 giunti nella rotatoria trovano difficoltà per immettersi nell’adiacente via degli Scalpellini per la presenza dell’opera muraria (angolo aiuola) di parcheggio.
Non si possono spendere 80/100 mila euri, fondi europei, per rifare la bitumazione del manto stradale e realizzare soltanto 19 parcheggi di cui 2 riservati ai disabili e 1 a RFI. Il numero dei parcheggi è largamente insufficiente. Non è stato tenuto conto che sull’area in questione oltre ai veicoli dei proprietari di abitazioni o esercizi commerciali gravitano anche quelli di eventuali visitatori o clienti; che all’inizio di Piazza Stazione è operativa la scuola elementare e non trovando posto per il parcheggio si è costretti a lasciare il veicolo anche sulla adiacente Ss 106, tratto ad alto rischio ove di frequente si registrano gravissimi incidenti stradali spesso anche mortali, e davanti all’accesso all’edificio scolastico a qualche metro dalla strada statale. Tale stato di fatto ha determinato una gravissima situazione di pericolo per la circolazione stradale e per la collettività per cui è necessaria la presenza della polizia municipale soprattutto all’inizio della giornata scolastica. Se si fosse operato effettivamente nell’interesse della collettività si sarebbe posta maggiore attenzione alle note problematiche trovando i rimedi affinché l’intervento rispondesse agli obiettivi prefissati. Invece, alla luce dei fatti dobbiamo ritenere che il Sindaco che conosce molto bene lo stato di fatto è stato zitto e i funzionari delle Ferrovie hanno fatto finta di non vedere. Di conseguenza l’intervento non è servito nulla, se non a sperperare denaro pubblico, come da qualche tempo avviene in questo territorio.
Si deve dare atto che gli interventi eseguiti nelle stazioni di San Gregorio, Pellaro, Saline Ioniche, Melito di Porto Salvo, hanno raggiunto egregiamente gli obiettivi prefissati.
Sarebbe utile disporre delle verifiche sull’intervento eseguito, ovviamente per quanto di competenza delle Ferrovie. Sicuramente gli accertamenti tecnici permetterebbero di riscontrare ulteriori elementi interessanti che al comune osservatore sfuggono. Sono fermamente convinto che le Ferrovie dello Stato faranno il possibile per migliorare la fruibilità delle opere realizzate.
Per dare il giusto valore dei soldi è bene ricordare l’obbligo di utilizzare i fondi dell’UE secondo i criteri della sana gestione finanziaria e non sarebbe male subordinare la concessione del finanziamento UE al conseguimento dei risultati previsti.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
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