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Il servizio della raccolta differenziata col metodo “porta a porta” non ha riscontrato miglioramenti a seguito del recente avvento della ditta ASED –Azienda Servizi Ecologici- Diversi – che da settembre svolge il servizio di raccolta dei rifiuti per conto del Comune di Motta San Giovanni.
I notevoli ritardi nel ritiro dei rifiuti sono abbondantemente aumentati. I sacchetti contenenti i resti dei rifiuti risparmiati dagli animali giacciono davanti alle abitazioni e appesi lungo le ringhiere, talvolta anche per una settimana, come in questi giorni, i liquami scolano sul terreno ed è alto il rischio di contrarre infezioni. E’ indispensabile sanificare le zone interessate dai liquami. Visto il perdurare del disservizio che ha determinato il grave inconveniente igienico sanitario, nella mattinata del 9 aprile 2013 abbiamo contattato tramite il numero verde 800-572060 l’ASED, chiedendo notizie circa il disservizio. L’interlocutrice riferiva che la raccolta non è effettuata perché da qualche giorno è in atto uno sciopero atteso che il Comune di Motta San Giovanni non corrisponde all’Azienda quanto dovuto per l’incarico affidatole. Ancora una volta mi domando che fine fanno i nostri soldi e perché il Sindaco e gli Assessori non rinunciano allo stipendio/indennità.
Devo aggiungere che i rifiuti non sono più differenziati. Gli operatori ecologici ritirano i sacchetti contenenti i rifiuti di diversa tipologia, compresa la frazione umida e li smaltiscono in alcuni cassoni metallici appositamente situati presso la costruenda isola ecologica in località Sant’Ilario/Comunia di Lazzaro che ultimata dovrebbe ricevere soltanto i rifiuti ingombranti. Parte dei rifiuti svolazzanti sono sparsi dal vento sugli alberi, nei giardini e davanti ad alcuni immobili poco distanti. Durante le piogge i cassoni contenenti i rifiuti promiscui si riempiono di acqua e aumentano gli odori pestilenziali che si percepiscono a notevole distanza. Poco distante vi è un agglomerato di abitazioni.
Mi domando che fine fanno i farmaci scaduti e dove gli studi medici smaltiscono i rifiuti sanitari, atteso che nel Comune di Motta San Giovanni non è attivato il servizio, obbligatorio, di raccolta farmaci scaduti e non più utilizzabili e delle pile, considerati rifiuti speciali che possiedono sostanze chimiche molto nocive che incidono, in maniera negativa, sull’ambiente, il clima, gli equilibri biologici. Non si comprende che senso abbia fare la raccolta dei rifiuti in questo modo, tantomeno si capisce perché non si sia provveduto a ritirare i cassonetti RSU a Motta San Giovanni, sebbene il Comune avesse avvisato la cittadinanza che, a partire da lunedì 30 luglio 2012, con la rimozione degli ultimi cassonetti, sarebbe partito il servizio di raccolta differenziata anche nelle località di Crozza e Lacco Grande, Stavoli e Leina. Invece i cassonetti sono ancora li con i rifiuti sempre più traboccanti che aspettano, insieme a quelli collocati nella piazza davanti al monumento dedicato ai minatori di Motta San Giovanni.
Visto che i servizi resi alla collettività non sono certo in linea con quanto prelevato con le tasse, tenuto conto delle gravi difficoltà economiche in cui versano le casse comunali, non è pensabile arrivare a fine legislatura in queste condizione di staticità della Giunta comunale. Chiediamo riscontri sulla voce che in questi giorni circola insistentemente negli ambienti di Motta e Lazzaro ovvero che il Comune di Motta SG non abbia rispettato il patto di stabilità. Riteniamo sussistere sufficienti motivi per intraprendere la strada del commissariamento, prima che ci troviamo in una situazione analoga a quella del Comune di Reggio Calabria.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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