Motta San Giovanni (RC), cosa si evince dal sopralluogo sulla ss 106 tratto Lazzaro

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Allagamento ss 106 Lazzaro

Spiace constatare che pubblici funzionari del provveditorato per le OO.PP. di Catanzaro, dell’ANAS e del  Comune di Motta San Giovanni si riuniscono per redigere e sottoscrivere un verbale che descrive in modo grossolano lo stato dell’arte del tratto urbano della ss 106 in località Lazzaro. Ancora oggi dopo tanti mesi dalla sottoscrizione del suddetto verbale, prendendo visione diretta dello stato dei luoghi in questione, si constata che nulla è stato fatto.

Dal verbale di sopralluogo congiunto, trasmesso in copia ed incompleto nella sottoscrizione da parte dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e dallo stesso verbalizzante segretario comunale, appare assai grave che in sede di accertamento sia stata  disattesa la richiesta della Direzione Generale per le Infrastrutture Stradali con la quale si invitavano i precitati Enti di verificare congiuntamente le cause alle quali imputare, oltre che alla guida scorretta, i frequenti incidenti che si registrano nel tratto urbano di ss 106 in questione, trasmettendo, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, una relazione che illustrasse le possibili iniziative da intraprendere onde mettere in sicurezza la strada in oggetto.

A ben vedere il succitato verbale pare ruotare attorno ad un unico asse argomentativo: dimostrare che nel tratto in questione tutto rientra nella norma. Anche i numerosi incidenti, che continuano a ripetersi senza sosta. Infatti,  non si è tenuto conto dei precedenti verbali redatti dai  funzionari del sopracitato Provveditorato, che tra l’altro certificavano l’indice di pericolosità del sito in questione e il perdurare della stessa e indicavano le verifiche da effettuare e una serie di interventi da compiere, ritenuti utili a migliorare e/o risolvere definitivamente le problematiche segnalate.

Sebbene nessun intervento sia stato effettuato si asserisce, tra l’altro, “sic et simpliciter”,  che la strada ha i requisiti minimi di sicurezza. Invece il tratto di strada urbano in questione è una trappola.  Infatti, anche il  coordinatore regionale Sezione Prevenzione sicurezza stradale, che ha partecipato all’accertamento in questione,  nel precedente verbale di sopralluogo  del 22.01.2010,  certificava, tra l’altro  il persistere delle problematiche già evidenziate, in quanto sono stati effettuati alcuni interventi soltanto su parte del tratto stradale in argomento, e non risolutori dei problemi rappresentati tutt’oggi. Pertanto è opportuno che l’Ente proprietario e l’Amministrazione comunale provvedano ognuno per quanto di competenza ad attuare ogni utile iniziativa a salvaguardia dell’incolumità delle persone e degli autoveicoli sia in transito che del posto.

Tale certificazione in quest’ultimo accertamento è stata dallo stesso Coordinatore ignorata.

A malincuore, purtroppo, dobbiamo richiamare alla memoria e sottolineare che analoga situazione si è verificata in data 7.4.2004, durante un incontro tenutosi presso la Sezione Circolazione e Sicurezza Stradale di Catanzaro con alcuni Enti interessati per risolvere le problematiche inerenti al tratto di strada in questione.

Rammentiamo,  che alcuni docenti universitari, tra cui il Prof. Francesco Russo, il Prof. Ing. Domenico Gattuso, docente di Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, hanno più volte posto l’accento sulla reale ed attuale situazione di pericolo del tratto stradale – Reggio Melito -, sottolineando tra l’altro, che alcune strade, come quella fra Pellaro e Lazzaro, non risultano a norma. Comunque qualora ce ne fosse bisogno un ulteriore riscontro è dato dal recente appalto dell’ANAS per la messa in sicurezza del precitato tratto, nel quale è prevista la realizzazione di due rotatorie  a Lazzaro.

Non si comprendono i motivi di tale negligenza sia da parte degli Enti preposti ad operare, sia  del Comune e dell’ANAS, sia da parte del Provveditorato alle OO.PP. Sede Coordinata di Catanzaro, che è l’Amministrazione che deve vigilare ex lege e mettere in mora il Comune e l’ANAS.

Il problema va risolto radicalmente, la situazione richiede un intervento urgente e in maniera tempestiva e risolutiva, e le irrisorie opere che il Comune intenderebbe realizzare non  permetteranno sicuramente di mettere in sicurezza l’arteria stradale. A riguardo non bisogna fare confusione con l’intervento appaltato dall’ANAS di messa in sicurezza del tratto Reggio/Melito, ove le due rotatorie a Lazzaro, sebbene necessarie, non sono sufficienti anche perché   bisogna effettuare le opere e le verifiche indicate dai funzionari dello Stato le cui competenze  nel tratto urbano di Lazzaro rientrano esclusivamente nella gestione e manutenzione dell’Amministrazione comunale, come ripetutamente comunicatoci dalla stessa ANAS S.p.A. Forse si è persa una favorevole e probabilmente irripetibile occasione per fare inserire nel precitato intervento le opere necessarie per la soluzione delle problematiche nel tratto urbano di Lazzaro.

Infatti, gli interventi che il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Motta San Giovanni intenderebbe realizzare sarebbero: chiedere  all’Anas di poter moderare la velocità nel tratto delimitato come centro urbano e dividere la carreggiata con doppia striscia continua; doppia linea continua, evidenziata da occhi dì gatto; segnali di inizio e fine centro urbano;  2 segnali luminosi (a Riace e a Fornace) che indicano la presenza del centro abitato ed il limite massimo di velocità consentita; 2 segnali di divieto di svolta a sinistra uno all’altezza della pizzeria Lemokò e l’altro subito dopo l’accesso di Lazzaro centro. L’apposizione di bande rumorose da installare  prima della traversa interna nel tratto compreso tra il bivio Bocale ed il bivio Motta, da collocare durante i lavori di ammodernamento e la messa in sicurezza della Ss 106, la risagomatura della livelletta stradale e la posa di manto stradale drenante in quel tratto al fine di ridurre i disagi provocati dall’ invasione di acque meteoriche sulla sede stradale.

In merito allo smaltimento dell’acqua della piattaforma  stradale dell’Oliveto che porta al bivio stazione, secondo il tecnico comunale queste vengono tutte convogliate in un sistema di fognatura che porta all’Oliveto. Ci domandiamo come  sia possibile che l’arteria stradale con poche gocce d’acqua si trasformi in una fiumara in piena riversando sulle nostre case acqua, fango e liquami fognari, tanto da essere costretti a richiedere spesso l’intervento dei Vigili del Fuoco.

Non si comprende per quale oscuro motivo non si è tenuto conto: della presenza di immobili ricadenti in gran parte sul pericoloso tratto di Ss 106, che nel tratto in questione non si è provveduto, tra l’altro, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla messa in sicurezza dello spartitraffico di cemento irresponsabilmente posto in curva, che non sono  state adottate tutte le cautele necessarie onde evitare ulteriori pericoli  di allagamento della Strada Statale e della zona prospiciente le abitazioni interessate, in particolare nel sottopassaggio al bivio stazione ferroviaria, ove esiste un pericolo di annegamento  in quanto la struttura è priva di sistemi di smaltimento delle acque piovane (il viadotto è utilizzato anche dai bambini dell’attigua scuola elementare).

Per quanto riguarda la segnaletica orizzontale, si deve rilevare che  la strada urbana Ss 106 da fornace a Riace (ed ancora oltre fino al km 27+00 località Saline ) con esclusione di un breve tratto all’altezza di Capo D’Armi è tutta munita di linea continua e in alcuni tratti di doppie linee continue di mezzeria. Giova sottolineare che in merito alla continuità delle strisce di margine, l’ANAS di Catanzaro lo scorso mese di settembre ha ancora una volta, evidenziato al Comune di Motta SG, che la Società è in attesa di ricevere dall’Amministrazione comunale l’elencazione delle strade comunali che confluiscono nella 106.

Mentre nel tratto urbano è esistente la segnaletica verticale indicante il limite di velocità 50 km/h,  e nel tratto non ricadente nella delimitazione urbana, da Fornace al Bivio per Motta, il limite di velocità indicato, stranamente,  è  40 km/h. Inoltre all’altezza della pizzeria Lemokò, esattamente sulla testata lato sud dello spartitraffico di cemento  insiste un segnale di STOP, un segnale di obbligo di proseguire diritto e un segnale di divieto di accesso per i mezzi che marciando in contromano volessero accedere all’area delimitata dal predetto spartitraffico.

In conclusione, atteso che la richiesta della Direzione Generale per le Infrastrutture Stradale non si può ritenere evasa, nel ribadire che la situazione riveste carattere di urgenza e richiede interventi seri, che certamente non sono quelli indicati dal tecnico comunale, si rimane in attesa di conoscere  quali iniziative le Istituzioni Centrali dello Stato intenderanno intraprendere per la messa in sicurezza dell’arteria stradale che attraversa la frazione Lazzaro.

Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto”
Rappresentato da Vincenzo Crea
via Nazionale 92 – 89062 Lazzaro di Motta San Giovanni

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Author: Consuelo

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