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Allarmante situazione igienico sanitaria nella frazione Oliveto del Comune di Motta San Giovanni (RC).
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Nel mese di ottobre dello scorso anno la scrivente associazione segnalava alle Istituzioni in indirizzo un impressionante scarico di acque fognarie inquinate, realizzato sulla destra e all’interno del Torrente Oliveto, lato mare a ridosso del ponte ferroviario, con la volontarietà e nella consapevolezza del pericolo per la salute pubblica insito nelle sostanze fognarie inquinanti, oggetto dello scarico abusivo. La grave situazione igienico sanitaria è stata ampiamente documentata con materiale fotografico e video.
La storia si ripete. Infatti da qualche tempo dalla succitata condotta si registra lo scarico discontinuo di acque reflue non depurate accompagnate da una coltre di schiuma bianca che dopo aver percorso a cielo aperto un tratto fluviale ristagnano nella zona circostante. L’attuale situazione igienico sanitaria è sovrapponibile a quella documentata lo scorso mese di ottobre, dobbiamo però dire che mentre il precedente scarico si registrava ogni 20/40 minuti circa, oggi lo stesso è più intervallato. Perciò in sede di eventuale sopralluogo degli Organi competenti bisogna avere pazienza ed aspettare.
Purtroppo nel torrente Oliveto le sorprese non mancano. Infatti nella parte opposta, esattamente nell’area antistante lato monte a qualche metro dal suddetto ponte ferroviario da un’ altra tubazione interrata di colore celeste, anche in questo caso volutamente predisposta, probabilmente durante i recenti lavori di realizzazione del doppio binario ferroviario, scaricano nell’alveo fluviale acque nere puzzolenti atte a molestare i residenti e le persone ivi transitanti.
A seguito dell’intensificarsi dei miasmi che rendono l’aria irrespirabile lo scorso 9 settembre intorno alle ore 16,00 alcuni componenti della scrivente associazione, guidati dal caratteristico odore di fogna, si recavano presso il torrente Oliveto ove constatata la presenza degli scarichi fognari richiedevano telefonicamente l’intervento dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Motta San Giovanni, il quale giunto tempestivamente prendeva atto dello stato dei luoghi ed assicurava l’interessamento per la parte di competenza del proprio Ufficio.
Sono immaginabili i disagi arrecati agli abitanti della contrada Oliveto dai sopra citati scarichi puzzolenti, soprattutto alle vicine abitazioni poste a circa venti metri dagli stessi scarichi. Se poi si tiene conto degli odori puzzolenti emanati dalla stazione di pompaggio delle acque reflue posta a pochi metri sulla sinistra orografica del torrente Oliveto, delle esalazioni odorigine che si sprigionano da alcuni tombini fognari presenti nell’alveo fluviale dai quali spesso fuoriescono i liquami e se si tiene anche conto delle esalazioni emesse dallo scarico sulla battigia del depuratore comunale e degli odori asfissianti immessi nell’atmosfera dal cattivo funzionamento dello stesso depuratore posto poco più a monte, ben si può comprendere che questa vergognosa situazione oltre a danneggiare irreparabilmente l’immagine del nostro paese mette seriamente a repentaglio la salute dell’essere vivente. La situazione a Lazzaro sotto l’aspetto igienico sanitario è MICIDIALE ed impone una non più derogabile iniziativa.
Non si capisce come in questo territorio sia possibile progettare e realizzare opere in contrasto con la logica delle cose, ancor prima che con quanto statuito dalla normativa di settore, nel caso in specie nel settore ambientale. Infatti nessuna norma di legge, di nostra conoscenza, consente la costruzione di una condotta fognaria che scarica in un torrente, tra l’altro acque reflue non depurate. Ci si chiede come sia stato possibile collaudare le succitate opere fognarie e come sia possibile eseguire interventi con l’utilizzo di denaro pubblico il cui esito non risponde totalmente alla risoluzione delle problematiche.
Non si comprende perché le Istituzioni che debbono tutelare l’ambiente, la salute e l’incolumità delle persone e garantire il rispetto della legalità, essendo a conoscenza dell’esistenza di tali rischi che minacciano la salute della collettività, permettono il protrarsi di queste vergognose, gravissime e pericolosissime situazioni per la vita dell’uomo. Eppure gli strumenti legislativi ci sono. Perché non si applicano.
L’ allarmante situazione igienico sanitaria, ci costringe a ripetere che da anni è stato previsto il finanziamento di euro 2.646.000,00 per il potenziamento del depuratore e ancora non si interviene, ci si domanda chi e cosa si stia aspettando. E’ paradossale. Si chiedono soldi al governo alla regione e poi non si spendono.
Per la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria si allega un CD ROM contenente della documentazione video fotografica riflettente l’attuale stato dei luoghi eseguita alle ore 11,30/12,00 circa del 9 settembre 2010 e alle ore 6,45/8,00 del giorno successivo.
Lo stesso CD ROM, se richiesto, sarà prontamente inviato alle Istituzioni richiedenti.
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