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Colpo di scena durante il Consiglio comunale tenutosi nei consueti locali di via Portovegno: prima dell’inizio della seduta, due consiglieri nelle persone di Loris Nisi e Giovanni Foti hanno presenttno un documento firmato dagli stessi certificante la loro uscita dal gruppo di minoranza per entrare a far parte del gruppo misto. Non si conoscono i motivi di tale scelta ma tutti gli indizi portano ad un’armonia ormai agli sgoccioli tra i componenti dell’opposizione. Lo stesso Nisi ha dichiarato, al termine della seduta, che “non vi erano più all’interno del gruppo le condizioni per esercitare un’opposizione compatta ed efficace”. La minoranza, di fatto, si riduce così a tre soli elementi: il capogruppo Giuseppe Cuzzucoli, Ugo Suraci e Eliana Zaccuri.
La seduta è proseguita con la trattazione dei quattro punti posti all’ordine del giorno. È stato approvato all’unanimità lo schema di convenzione per la gestione associata della Stazione unica appaltante provinciale (Suap), al quale il Comune aveva già aderito nel 2008. Il provvedimento si è reso necessario perché la Provincia, in sinergia con la Prefettura, ha predisposto un nuovo schema di convenzione applicabile anche agli appalti inferiori alle 150 mila euro, consentendo, in pratica, alla Provincia di gestire direttamente le procedure di gara. Ciò garantirà trasparenza, monitoraggio ed economicità nella delicata materia degli appalti pubblici, anche attraverso la standardizzazione di atti e l’utilizzo di modulistica on line.
Approvato anche (con il voto contrario dei soli Nisi e Foti) l’assestamento generale del bilancio di previsione 2010.
Approvato, infine, un debito fuori bilancio per un ammontare complessivo di quasi 5 mila euro, frutto di una vertenza con un privato cittadino.
All’odg vi era anche la presa d’atto di una deliberazione della Corte dei Conti (la num. 160/2010) contenente indirizzi interpretativi in materia di riscossione e affidamento ai concessionari, questione che però è stata rinviata, su proposta del consigliere di minoranza Suraci, al fine di poter meglio approfondire tutti gli aspetti della questione sollevata dalla Corte dei Conti che, in sostanza, ha invitato il Comune a scegliere una diversa modalità di gestione del servizio di riscossione dei tributi.
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