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di Francesco Iriti
<Dopo le parole del sindaco Guarna che ci ha definito come dei ricattatori, ovviamente sono inesistenti le condizioni per avviare una nuova trattativa>.
Fabio Giuseppe Zampagliome, Benedetto Giampiero, Cuzzucoli Giuseppe (1978) e Tripodi Fortunato, consiglieri di maggioranza “dissidenti” in seno al gruppo “Democrazia e Libertà”, respingono le accuse mosse nei loro confronti dal primo cittadino di Montebello Jonico rendendo noti alcuni particolari dei vari incontri di negoziato intercorsi tra le parti.<Nel corso delle trattative, dove affermiamo di aver parlato, oltre che dei vari problemi da risolvere, di programma, bilancio e rimpasto della giunta comunale, -informano-il sindaco aveva lasciato intendere che le proposte e le richieste da noi formulate avrebbero trovato facile accoglimento.
Visto la fattibilità delle richieste, che comprendeva la possibilità di avere due rappresentanti in giunta, lo stesso Guarna sembrava esprimere condivisione su tutti i punti rimandando ad un successivo incontro per la definizione della trattativa>. Tuttavia, secondo quanto dichiarato nella nota, sarebbero sorti dei problemi.
<Al successivo incontro il sindaco faceva retromarcia dopo aver avuto il veto ostativo da parte della sua Giunta. Lo stesso si giustificava dicendo che non poteva rompere gli equilibri presenti all’interno della sua giunta e che quindi la sua proposta era di scendere ad un assessorato>. Zampaglione e soci si domandano se <il sindaco non abbia il controllo della sua Giunta e che è solo un mero esecutore della volontà della stessa>.
L’attenzione si sposta sui “benefici economici. <Chiunque degli appartenenti a “Democrazia e Libertà” fosse divenuto assessore – attaccano i quattro consiglieri – avrebbe dovuto lasciare in apposito fondo cassa i così definiti “benefici economici” al fine di poter realizzare, una volta raccolta la somma necessaria, qualche piccola opera di pubblica utilità e/o opere pie a livello locale. Anzi s’invita Il sindaco (che percepisce un bel beneficio economico) e la Giunta a devolvere i loro ”benefici economici” per le stesse finalità che noi volevamo realizzare>
Non poteva mancare il “ritorno” sulla questione dei numeri in seno al consiglio comunale poiché <abbiamo appreso che il sindaco, fino a quando ci saranno i numeri e consiglieri comunali responsabili, l’amministrazione comunale continuerà a lavorare. Chiediamo al sindaco, quali sono questi numeri? Tecnicamente non ci dovrebbero essere. Sarebbe opportuno che si dimettesse da solo senza aspettare oltre. L’ipotesi che qualche consigliere responsabile dia i numeri al Sindaco per andare avanti appare un po’ azzardata>.
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