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Arrivando a Montebello Jonico ed inerpicandosi tra viuzze caratteristiche si arriva in un borgo di questo comune chiamato Mastropietro.
Uno spettacolo della natura, un borgo antico appollaiato sulle alture tipiche d’Aspromonte dove la vista si inebria nel vedere alberi di olivo, “ruvoli”, ginestre, e ogni tipo di fiore che solo Dio può regalare, ed ha deciso di regalare alla Calabria, guardare il mare tra le montagne e le rocce dove negli anni 50’ furono girati tanti film come il Brigante di Tacca del lupo, con attori famosi al tempo, uno tra tutti Amedeo Nazzari.
Ebbene questo paesello, che oggi annovera non più di 100 abitanti, si riempie di gente per la festa dei SS. Pietro e Paolo. Molti anche coloro i quali tornano dai loro luoghi di emigrazione in occasione proprio della festa. Una cosa da guinness dei primati riuscire ad imbastire una festa non solo religiosa ma anche civile con musica in piazza e artisti abbastanza conosciuti per ben 2 serate.
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La processione dei santi si è svolta con il tradizionale percorso che dalle vicinanze di Masella arriva fino alla piccola chiesetta della frazione, accompagnati dalla banda musicale di Ardore. Dopo la SS. Messa officiata da Don Roberto, tutti con gli occhi e che orecchie attaccate alla tv per la sfortunata sconfitta dell’Italia all’europeo. Sabato ad esibirsi era stato il gruppo etnico Kardhjia, ieri invece il gruppo folkloristico di Reggio Calabria e il concerto di Natino Rappocciolo. Tra panini, birre, aranciate, canti, balli, danze e i fuochi d’artificio si è conclusa la festa.
La festa dei Santi Pietro e Paolo, così amati in un luogo così piccolo, meritano sicuramente l’encomio a livello nazionale, sono queste le cose che servono oggi per dire “ questo luogo non deve morire”.
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