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Con l’intervento della Prof.ssa Lucia Lepore dal titolo “L’archivio della terra racconta…Il complesso edilizio di S. Marco nord-est a Caulonia” venerdi 9 settembre ore 19 Museo Archeologico di Monasterace, si conclude la nona campagna di scavo condotta dall’Università di Firenze nel sito situato nei pressi dell’approdo greco.
L’equipe diretta dalla Prof.ssa Lepore, docente di Archeologia della Magna Grecia e di Metodologie della ricerca archeologica nell’Università di Firenze, è stata coordinata sul terreno da Paola Turi, in laboratorio da Maria Rosaria Luberto, esperta di ceramica arcaica e classica, e Chiara Giatti, esperta di ceramica e architettura romana. Responsabile quest’anno degli interventi di restauro sulla ceramica e della documentazione fotografica è stato Giovanni Spallino.
Il gruppo di lavoro (Cristiano, Chiara, Gloria, Antonio, Davide, Andreina, Francesca), costituito da laureati e laureandi in archeologia e da un esperto informatico, già alla seconda esperienza monasteracense, ha operato con un affiatamento e una passione davvero rari, cui si è aggiunta la professionalità di Valentino Desantis e Fabio Congedo, archeologi topografi.
La campagna di scavo, seppure più breve di quelle degli altri anni, ha raggiunto i suoi obiettivi: è proseguita la messa in luce dell’ala settentrionale del portico-magazzino del III sec. a. C., che presenta ora due ampi ambienti rettangolari aperti sul davanti: rimane da scavare il terzo ambiente messo in luce parzialmente ad est.
E’ stata approfondita poi l’indagine del settore ad Est dell’ampio tratto di strada (con i solchi lasciati dal passaggio dei carri ben visibili) da noi attribuita all’impianto urbano di periodo tardo-arcaico e classico (fine VI- V sec. a. C.).
Qui si comincia a delineare una situazione molto simile a quella che ha permesso di riconoscere la “casa del personaggio grottesco” (la casa abitata dal primo quarto del V sec. a. C. e abbandonata alla fine del IV sec. sempre a. C., che si trova subito a ovest della strada), nonchè delle manifestazioni di devozione domestica in questo caso evidenziate dalla deposizione di coppe attiche capovolte e spezzate, piedi intenzionalmente forati, e altri vasi di uso rituale.
Tali manifestazioni sembrano per ora peculiari dei periodi antecedenti la costruzione della casa, della quale per ora è stato esplorato solo un angolo.
Ai dati di scavo è seguita la presentazione di alcune immagini riguardanti la preparazione e l’inaugurazione della mostra (incentrata sempre sugli scavi fiorentini in loc. S. Marco nord-est) organizzata a Firenze nell’ottobre scorso nell’ambito della manifestazione “Ottobre piovono libri”.
Tale mostra, della quale è in uscita il catalogo dal titolo “Vivere a Caulonia: tracce di quotidianità in una colonia della Magna Grecia” è stata inaugurata lo stesso giorno nel quale veniva presentata l’edizione degli Atti del Convegno “Caulonia tra Crotone e Locri” e la Tavola rotonda incentrata sulle novità e gli aggiornamenti in margine e a completamento degli Atti.
Per concludere la serata monasteracense viene proiettato un filmato relativo agli scavi condotti dalla missione fiorentina a Monasterace, inteso a celebrare anche il centenario della scoperta di Caulonia da parte di Paolo Orsi: tale filmato, realizzato grazie anche alle riprese operate dall’alto dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme (con la quale è in atto da tempo una proficua e importante collaborazione) è stato selezionato per la XXII Rassegna Internazionale di Cinema Archeologico e per il premio “Paolo Orsi” del museo civico di Rovereto.
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