Michelangelo Tripodi (Pdci) in risposta al Presidente Scopelliti

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michelangelo tripodi

La propaganda e le campagne mediatiche per vendere fumo non bastano più se adesso il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti è costretto addirittura a”sfogarsi” per una situazione come quella reggina che gli è sfuggita di mano e sulla quale stanno emergendo quotidianamente le sue gravissime e pesanti responsabilità politiche e personali, che sono talmente grandi che ormai irrompono nel circuito dell’informazione nonostante il chiaro tentativo di indirizzare a senso unico le notizie e la comunicazione.

Non è, dunque, un caso se Scopelliti si è abbandonato ad una gratuita e indegna aggressione nei miei confronti e verso altri esponenti del centrosinistra che per la loro limpida azione politica e istituzionale sono stati fatti oggetto di attacchi di cattivo gusto e di bassa lega, tali da infangare lo stesso ruolo di Presidente della Regione che non era mai stato portato ad un simile livello di degrado e di squallore.
Per il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, garantista – nel senso che garantisce i suoi amici- le opposizioni fanno piovere fango su Reggio. Città tanto amata da lui da abbandonarla due anni prima della scadenza del suo mandato. Ma quell’accusa, accompagnata da un largo  turpiloquio, non è assolutamente vera.

Scopelliti, nel suo delirio di onnipotenza, semplicemente nega la concreta realtà.  Non vede la città immersa nei rifiuti, i debiti fuori bilancio e il dissesto finanziario incombente come dichiarato da esponenti del governo nazionale, i lavoratori delle società miste che non ricevono neppure lo stipendio, le ditte e gli imprenditori che hanno inviato montagne di decreti ingiuntivi per i mancati pagamenti, i precari che non vengono stabilizzati, le tasse e i tributi che aumentano in maniera esorbitante mentre i servizi sono sempre più scadenti, la signora Orsola Fallara che si autoliquida parcelle milionarie, i consiglieri e assessori comunali della sua maggioranza presenti nelle più importanti inchieste di ‘ndrangheta, gli atti dell’amministrazione comunale negati ai consiglieri comunali, le amicizie discutibili e decisamente pericolose. In sostanza non vede il disfacimento di un modello che Scopelliti continua a vantare ma che io ritengo di poter definire in modo che tutti possano capire “Modello Scopelliti-Fallara”. Nè vede né legge. Proprio nel suo numero odierno Il Sole-24 ore informa che Reggio è l’ultima tra le province calabresi nella classifica sulla qualità della vita e si attesta al 103/mo posto, perdendo dodici posizioni rispetto all’anno scorso. Da tutto ciò si difende, fantasticando una realtà diversa, che si sforza d’imporre con la ciarlatanerìa, con l’arroganza, con l’insulto, con il tentativo sciocco di spostare l’attenzione su altro.

E’ davvero puerile il cosiddetto sfogo di Scopelliti, che, dopo aver lanciato in pista, consiglieri  regionali e comunali, prende lui stesso la parola per stabilire ciò che è vero e ciò che è falso. E inopinatamente attacca la stampa che sarebbe invasa dai giornalisti comunisti (affermazione che non fa più neanche il suo capo bunga-bunga Berlusconi), che fanno la caccia alle streghe e intanto tacciono sul fatto che “Michelangelo Tripodi ha un consulente che ha rapporti con i Pelle”. E su questo “ha” o Scopelliti sbaglia il tempo grammaticale o è un incallito calunniatore, un mentitore che sa di mentire. E lo dimostro.
Non sono più consigliere regionale, non sono più assessore regionale all’urbanistica. Come può, allora, affermare Scopelliti che “Tripodi ha un consulente che ha rapporti con  i Pelle”?  Avrebbe dovuto dire: che “aveva”. E, ovviamente, neppure questo è vero.

Il prof. Fera – lo ripeto per l’ennesima volta e non mi stancherò di farlo per rispondere alle volgari calunnie – non è mai stato mio consulente. Fu nominato nel 2005 in qualità di esperto urbanistico, insieme ad altri esperti, nel gruppo di lavoro per la redazione del QTR. Ci sono osservazioni sull’operato del prof. Fera nell’ambito di questo gruppo di lavoro? Io non ne conosco, ma se l’onniscente Scopelliti ha notizie in merito le faccia sapere. Infine, non mi pare che nel 2005 il prof. Fera  risultasse indagato o che accogliesse, tirandola dalla casa, qualche nipote di Mubarak, come fa il suo capo supremo, da Scopelliti difeso nelle porcherie private e nelle porcherie pubbliche.
Su questa linea potrei tranquillamente ricordare al Presidente Scopelliti la sua amicizia con tale Gioacchino Campolo, oggi detenuto nelle patrie galere: il famoso re dei video poker che ospitò in un immobile di sua proprietà la segreteria politica dello stesso Scopelliti nelle ultime elezioni comunali.

In tal modo, vogliamo dire al Presidente Scopelliti che deve togliersi dalla testa che può dire, impunemente e con arroganza, tutto quello che gli pare e piace diffamando le persone perbene.
Pertanto, respingo con la massima fermezza questa indegna azione diffamatoria e calunniosa di cui si è reso protagonista il presidente Scopelliti nel maldestro tentativo di infangare la mia credibilità e la mia immagine limpida, costruite in tanti anni di battaglie e di coerente impegno politico.
Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto nella massima trasparenza ed alla luce del sole, com’è nel mio costume.
Infatti, in tutta la mia vita non ho mai partecipato ad alcun banchetto nel quale era presente un boss della ’ndrangheta, oggi latitante, cosa che, come annotato dal ROS dei Carabinieri, ha fatto il presidente Scopelliti. Non ho chiesto voti ai mafiosi, né ho mai avuto frequentazioni con tali personaggi, anzi ho sempre combattuto a viso aperto ed in tutti i modi, pagando anche prezzi personali, con la mia azione politica ed amministrativa per affermare regole, trasparenza e legalità contro la prepotenza delle organizzazioni criminali e mafiose.
Tutto ciò risulta molto lontano dalle logiche e dai comportamenti tenuti dal presidente Scopelliti. Di questo sono assai preoccupato e cominciano ad esserlo anche i cittadini calabresi.

MICHELANGELO TRIPODI
Ex Assessore Regionale

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Author: Consuelo

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