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di Francesco Iriti
Rinvenute due bombe a mano di nazionalità italiana nelle campagne di Melito Porto Salvo. La scoperta è stata effettuata da un agricoltore che era intento ad arare la terra nel proprio giardino con il proprio aratro. Ad un certo punto ha percepito qualcosa di strano sotto il trattore e si è fermato.
Da qui il ritrovamento con l’involucro dei due ordigni che era stato andato distrutto parzialmente. Per fortuna gli ordigni non sono scoppiati altrimenti sarebbero state altre le conseguenze. L’uomo ha avuto il tempo anche di lanciare l’allarme permettendo l’intervento degli organi competenti. Sono, quindi, scattate le procedure di rito con la segnalazione alla Prefettura ed alle autorità competenti che hanno informato l’EOD che sono esperti nei residuati bellici.
Il primo sopralluogo è stato reso possibile grazie all’artificiere della Polizia di Stato, Giovanni Sergi, del dodicesimo reparto mobile che ha eseguito la prima parte del lavoro che si rende necessario in questi frangenti. I militari dell’EOD dell’undicesimo reggimento geni guastatori di Castrovillari, guidati dal capitano e comandante della compagnia Tommaso Russo, si sono recati sul posto effettuando le operazioni del caso.
Sul posto il capo nucleo, maresciallo capo Salvatore Giuri e l’operatore, il sergente maggiore Vincenzo Nanè. Si tratta di un reparto speciale dell’esercito italiano che si muove lungo tutto il territorio e che è impegnato anche in missioni particolari per reprimere il terrorismo.
I carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo, guidati dal comandante Onofrio Panebianco hanno portato a termine l’intervento transennando l’area per metterla a sicuro e per permettere la rimozione dei residuati. I materiali rinvenuti sono stati presi in custodia dai militari dell’EOD che, seguiti dall’ambulanza della Misericordia, hanno fatto ritorno al posto di comando.
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