Melito Porto Salvo (RC), partoriente salvata dai medici del Tiberio Evoli

ospedale tiberio evoli

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Ospedale Tiberio Evoli

di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)

Una situazione che poteva diventare tragica ed adesso saremmo qui a parlare di morti della sanità. Questa volta è giusto portare alla ribalta la bravura del personale medico che, contrariamente da quanto stabilito da leggi avulse che molte volte non badano al bene dei cittadini, hanno agito per salvare delle vite umane.

La questione della chiusura del punto nascita nell’ospedale di Melito Porto Salvo continua a ritornare alla ribalta e solo il fato ha voluto fino a questo momento che nessuna partoriente ricadente nel territorio grecanica perdesse la vita. Fino ad un anno fa bastava un semplice ricovero nel nosocomio melitese per assistere ad un evento lieto condito da coccarda fuori dalla stanza del nascituro mentre parenti ed amici si recavano in ospedale per congratularsi con i genitori del nuovo pargolo.

Una situazione che è andata avanti negli anni fino a quando, su impulso della sanità nazionale, un anno fa Melito Porto Salvo si è visto privare di uno dei reparti migliori dell’intera struttura. Da Allora le donne in “dolce attesa” hanno dovuto affrontare una serie di peripezie per giungere all’ospedale “Riuniti” di Reggio Calabria affrontando la statale 106, la famosa strada della morte che soprattutto da alcuni mesi deve fare i conti con vari interventi di manutenzione e messa in sicurezza per cercare di diminuire le criticità di questa arteria. Nello specifico le donne dei paesi situati nell’entroterra si recavano al “Tiberio Evoli” prima di salire a bordo di un’ambulanza disponibile per poi recarsi a Reggio Calabria.

Alcuni giorni fa, invece, stava per verificarsi l’irreparabile. La giovane Saveria Caristo era partita con il marito Sebastiano Megale da Bagaladi, paese pre aspromontano dove vive alla volta dell’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo prima di iniziare il viaggio verso il “Riuniti di Reggio Calabria dove sarebbe dovuto nascere il piccolo Nicolino Megale.

Circa 18 chilometri interminabili per raggiungere la prima “tappa”. Infatti, partorire nell’area grecanica sembra essere diventata una corsa a tappe visto dove i pit stop non sono contemplati e gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo.

Il bimbo era pronto a venire alla luce ma le partorienti devono lottare fino all’ultimo momento prima di gioire di questi attimi importanti della propria vita durante i quali si da alla luce una nuova vita dopo 9 mesi di vita in simbiosi. Poco prima di salire sull’ambulanza per il trasporto a Reggio Calabria, si è verificato quello che alla fine salverà la vita di Saveria e del piccolo Nicolino.

Infatti, la donna ha subito un’emorragia rendendo impossibile il trasporto come da prassi. Fortuna volle che in quel momento erano presenti nell’ospedale i dottori Baccelleri e Gerace che hanno potuto prestare un tempestivo intervento alla donna evitando il peggio. Grazie alla celerità dei medici e dell’equipe si sono salvate ben due vite. Il bambino per precauzione è stato trasferito nel reparto di Neonatologia del Riuniti e nella giornata di ieri ha potuto riabbracciare nuovamente i suoi genitori.

Intanto, contattato in merito a questa vicenda, il medico Baccellieri non ha voluto lasciare dichiarazioni.

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Author: Cristina

2 thoughts on “Melito Porto Salvo (RC), partoriente salvata dai medici del Tiberio Evoli

  1. Nessuno apprezza ciò che ha finche’ non lo perde. E’ una vergogna.

  2. Grazie alla chiusura del punto nascite si torna nuovamente a parlare di buona sanità, cosa che non accadeva da anni a Melito. Fino a due anni fa mai nessuno si è preoccupato di pubblicare articoli, adesso invece……… mitici!

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