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«Sotto il profilo delle ragioni e delle motivazioni il governatore non solo non ci ha convinto ma ha rafforzato quelle che sono le nostre convinzioni che ci sono tutti i motivi affinché il punto nascita non venga chiuso. Rimangono per intatto e per intero le nostre ragioni che sono state sostenute e condivise dalla terza commissione regionale alla sanità che ha chiesto all’unanimità la richiesta della proroga di un anno».
Giuseppe Iaria, sindaco di Melito Porto Salvo, ha fatto una disamina a 360° della situazione attuale dell’ospedale “Tiberio Evoli” ed in particolare della chiusura del punto nascita che é stata fissata al 31 gennario 2010, come dichiarato sabato scorso dal commissario straordinario alla sanità Giuseppe Scopelliti durante la sua venuta melitese. All’incontro era presente anche il vicesindaco, e direttore sanitario, Franco Misitano, e il presidente della “Pro Ospedale”, Enzo Gangemi.
Il prossimo futuro potrebbe avere dei risvolti positivi per l’ospedale melitese. «Scopelliti a Melito ci ha lanciato un guanto di sfida invitandoci ad andare a Catanzaro per studiare un piano di rilancio dell’ospedale. Per questo dobbiamo adeguarci».
I prossimi passi che verranno intrapresi in tal senso riguardano la «convocazione dell’associazione sindaci previsto per venerdì alle ore 10.30 per discutere della situazione. Non é escluso che venga eseguita la via giudiziaria al decreto. Dobbiamo tenere alta l’attenzione. – ha dichiarato Iaria – Attiveremo tutte le forze in campo, nessuno escluso».
«Noi stiamo cercando di tenere in tensione il movimento per la difesa dell’ospedale. L’ospedale é un bene comune e bisogna difenderlo. La richiesta della popolazione é forte, decisa e motivata. – ha continuato Iaria – Ribadisco che la chiusura del punto nascita, nella situazione nella quale si trova attualmente l’ospedale, potrebbe rappresentare un punto di non ritorno».
Iaria ha trattato anche altri punti importanti che riguardano le criticità dell’ospedale melitese dove «tutti hanno le proprie colpe in quanto in passato non sono state effettuate le verifiche del caso che adesso hanno portato a queste conclusioni. E’ paradossale che per un’omissione in passato della Regione debbano pagare ora i cittadini. La chiusura del punto nascita voluta da Scopelliti é solo una scelta politica – conclude il primo cittadino – in quanto basta vedere che nelle altre regioni si calcolano i casi della chiusura dei punti nascita caso per caso».
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