Melito Porto Salvo (RC), Magarò incontra i giovani nei terreni confiscati

Pentedattilo

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Un paesaggio assolato e apparentemente solitario, all’ombra del costone che si erge maestoso quasi a proteggere Pentedattilo. Nella parte piu’ alta della costiera jonica reggina, nel comune di Melito Porto Salvo, un gruppo di giovani sta portando avanti un progetto di antimafia sociale, ”I campi del sole”, ovvero dieci ettari di terreni confiscati alla ‘ndrangheta che da quattro anni sono coltivati e gestiti dal Consorzio Terre del Sole, da Arci Reggio Calabria, dall’associazione Pentadattilo, dalla Cgil e da Lega Cooperative.

Il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magaro’, ha fatto visita al campo e ha incontrato i giovani, donne e uomini, provenienti da diverse citta’ del nord che ogni anno partecipano ai campi lavoro.

A unirli il desiderio di sconfiggere la ”malapianta” ma anche di credere e scoprire la Calabria migliore. Ed il Presidente della Commissione non si e’ fatto sfuggire l’occasione di un’iniziativa tanto importante quanto preziosa, per ribadire il pieno appoggio del Consiglio regionale alla lotta contro le mafie e l’impegno per l’affermazione della cultura della legalita’ anche nella nostra regione. ”Ho accolto con molto piacere – ha esordito Magaro’ – il vostro invito non solo perche’ voglio testimoniarvi una vicinanza reale e concreta, ma anche perche’ vorrei, a voi che vivete in altre regioni, presentarvi un’altra Calabria: quella delle bellezze paesaggistiche, dell’ospitalita’, della solidarieta’; la Calabria della storia e delle tradizioni, quella delle gente onesta e perbene e quella delle centinaia e migliaia di persone che quotidianamente, lontano dai riflettori, si oppongono alla ‘ndrangheta e lottano per l’affermazione dei diritti”.

Ai giovani seduti in circolo, nello spazio antistante l’immobile che li ospita, Magaro’ ha illustrato le iniziative della Commissone e i progetti futuri ”perche’ – ha detto – nella battaglia contro le mafie ognuno deve fare la propria parte: lo Stato, la chiesa, la societa’ civile, la scuola.

Il pensiero va al giudice Caponnetto quando diceva ‘la mafia teme piu’ la scuola che le forze dell’ordine”. ”La ‘ndrangheta puo’ essere sconfitta – ha proseguito Magaro’ – attraverso la cultura. Il ruolo della scuola e delle agenzie educative, in questo senso e’ di prioritaria importanza. Formare i giovani ai valori della lealta’, della legalita’, della solidarieta’ e della tolleranza e’ importantissimo per poter costruire una ”resistenza civile” alle spinte espansive della criminalita’ mafiosa”.

Sotto accusa per il Presidente della Commissione regionale anche il sistema politico. Su questo Magaro’ non fa sconti perche’ se e’ vero che ”possono esserci politiche senza ‘ndrangheta – ha detto – non possono esistere le mafie senza la politica. La ‘ndrangheta – ha aggiunto il Presidente – sceglie i suoi rappresentanti politici ma ha anche i suoi uomini nell’organizzazione burocratica, dove, purtroppo, esiste una zona grigia dove s’annidano il malaffare e le collusioni”.

Magaro’ ha risposto poi alle domande dei giovani e ha espresso la volonta’ di tornare a trovarli ”magari – ha detto – per mangiare insieme i prodotti dei Campi del Sole. L’augurio e’ che questo campo sia anche l’occasione di uno scambio culturale tra generazioni. Voi – ha concluso Magaro’ – date esempi che sono piu’ importanti delle norme e delle iniziative che abbiamo intrapreso come Consiglio e Commissione”.

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Author: Cristina

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