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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
“Aspettiamo speranzosi. Nella prossima settimana dovrebbe essere fissato un appuntamento con il commissario dell’Asp 5 Rosanna Squillacioti nel quale inviteremo tutti i consiglieri comunali dell’area grecanica a prendere parte”.
Sono queste alcune delle novità scaturite dal civico consesso di Melito Porto Salvo tramite il sindaco Giuseppe Iaria e che ha visto, come era prevedibile, al centro della discussione la vicenda del nosocomio melitese.
A tal proposito é stato anticipato il punto, posto in un primo momento come terzo all’ordine del giorno, “Come sindaci abbiamo concordato che, dopo aver sentito la Squillacioti, e se non uscirà il piano che Scopelliti – ha aggiunto Iaria – dice di avere secondo il quale il pronto soccorso a Melito non scomparirà, allora metteremo in atto la mobilitazione popolare. Noi come sindaci già ci siamo riuniti ed abbiamo criticato il piano aziendale.”. Iaria ha continuato il suo intervento sottolineando che “un territorio di 50 mila abitanti deve avere risposte serie sull’ospedale. Non siamo in ritardo. L’ospedale deve esistere e deve integrarsi”.
Il consigliere comunale di minoranza Luigi Marcianò aveva aperto la discussione citando una nota diramata nei giorni scorsi da parte da Giovanni Nucera, segretario-questore del consiglio regionale della Calabria, dove si auspicava che “il Tiberio Evoli debba recuperare la caratteristica di ospedale generale, contrariamente a quanto auspicato nel piano aziendale che ha lasciato tutti insoddisfatti”.
Giuseppe Meduri si é rivolto a Marcianò sottolineando che non “si può parlare in consiglio comunale dell’ospedale perche non c’é nessuna determinazione in merito. Nell’ordine del giorno, si tratta di una semplice comunicazione. Inoltre, la discussione sembra non interessare nessuno in quanto durante il suo intervento ben 4 membri della maggioranza facevano altre cose. Era più consono ed importante portare – ha aggiunto il consigliere comunale – in questa seduta il deliberato della conferenza dei sindaci e dell’atto aziendale. Non si può discutere in questo modo di un punto molto importante”.
“Auspichiamo un consiglio comunale ad hoc per discutere dell’atto aziendale. Le proposte ci devono essere. Una nostra pressione anche politica deve essere fatta. Nella prima stesura del piano la nostra area non é stata quasi per niente considerata”. E’ salito al cielo l’accorato punto di vista del vice sindaco Franco Misitano nel suo intervento di riassunto dell’attuale vicenda che riguarda l’ospedale di Melito Porto Salvo. “Siamo fuori tempo massimo perché l’atto aziendale si dovesse deliberare entro il 30 settembre. – ha aggiunto Misitano – Su richiesta é stato prorogato”.
Non é mancata la provocazione del consigliere Totò Minniti che rivolgendosi al consiglio ha invitato “tutti a dimettersi, me compreso, se non riusciremo a difendere l’ospedale”. L’ex presidente del consiglio ha continuato soffermandosi sul fatto che “sulla piana e sulla tirrenica sono stati bravi a livello politico. Nel nostro territorio chi ci difende se non abbiamo esponenti? Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare tutti insieme per il bene comune”. Con questo atto aziendale l’ospedale verrà penalizzato. Alla Regione abbiamo votato persone che adesso non prendono prese di posizioni a favore di questo territorio che viene sempre bistrattato”.
Il consigliere Domenico Scambia ha rimarcato come “sia la quarta promessa fatta da Scopelliti sul rilancio dell’ospedale di Melito. Noi abbiamo oggi un piano sanitario a dire il vero molto pasticciato e molto carente dove sono stati fatti degli abusi a tutti i livelli. L’ospedale aveva 23 tra reparti e servizi. Oggi lasciano un reparto a struttura complessa e sei semplici afferenti all’ospedale di Locri. Sembra che ci sia la volontà da parte del legistlatore di chiudere l’ospedale. – ha concluso Scambia – Bisogna lottare per l’ospedale e che sul territorio venga messa in pratica un’assistenza adeguata per le famiglie ed i malati cronici”.
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