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di Francesco Iriti
Sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la normalità dopo la protesta di circa 60 studenti che nel frattempo si ribellavano contro l’inefficienza strutturale del loro plesso scolastico. L’episodio si è verificato nella giornata di mercoledì di fronte l’istituto comprensivo “G.Familiari” di Melito Porto Salvo dove alcuni studenti melitesi si sono recati per levare alto il loro disappunto.
Alla base della protesta la mancanza delle porte e di alcuni arredi nelle classi assegnate agli studenti che non consentirebbero il normale svolgimento delle lezioni. Un problema sollevato da parte degli alunni del corso di programmatori della scuola di ragioneria che quest’anno sono stati trasferiti nei locali dell’attuale istituto di agraria, sito nella cosiddetta area cosiddetta industriale. Le proteste nascono anche a causa dell’accatastamento di materiale (si parla anche di amianto e di altri residuati), situato a pochi metri dalla struttura.
Una situazione anomala che ha portato i giovani studenti a protestare per vedere riconosciuti i propri diritti in virtù anche del cambiamento effettuato quest’anno che li ha portati a trasferirsi dal distaccamento della ragioneria sito in via Reggio in quanto tale plesso era stato riconosciuto non agibile. Dopo il danno, quindi, anche la beffa.
Mancanza di porte, finestre rotte, balconi sporchi e assenza delle normali norme di sicurezza. Sono solo alcuni dei disservizi con i quali gli studenti devono fare i conti. Nei giorni scorsi tecnici della provincia si sono recati sul luogo per accertare la situazione, anche se al momento ciò che preoccupa è l’accumulo del materiale sito poco distante. I ragazzi non ci stanno ed annunciano altre proteste qualora non dovessero ricevere risposte in merito.La protesta momentaneamente si è affievolita con gli studenti che sono regolarmente ritornati a frequentare le lezioni anche se è inusuale vedere dei frequentanti ad un corso programmatore, che hanno bisogno di utilizzare i computer, non poter disporre di una linea adsl in una scuola. Senza parlare della mancanza di un luogo dopo espletare l’attività fisica.
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