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Preoccupa il silenzio assordante delle forze politiche e delle istituzioni dell’area grecanica sulla ultima “sortita” del governatore Scopelliti a proposito del presidio ospedaliero di Melito Porto Salvo.
Leggendo la nota diffusa in questi ultimi giorni dall’ufficio stampa regionale si apprende che il Presidente Scopelliti ha inviato una lettera dettagliata al Presidente della Commissione d’inchiesta sugli errori ed i disavanzi sanitari Onorevole Leoluca Orlando nella quale, fra l’altro, in relazione al futuro del nosocomio melitese il governatore specifica che “nessun decreto prevede l’accorpamento del presidio di Melito P.S. per il quale bisogna pensare ad una seria riorganizzazione”
Una affermazione ,quest’ultima, gravissima, passata sotto silenzio e che rischia di mettere la parola fine al presidio ospedaliero melitese.
La proposta dell’accorpamento all’azienda ospedaliera reggina promossa dalle istituzioni locali dell’area grecanica era stata sollecitata dal partito Italia dei valori, attraverso il consigliere regionale Giuseppe Giordano e il commissario regionale Enzo Tromba , esponenti sempre presenti nelle varie lotte che si sono succedute nel tempo a difesa del nosocomio , non ultima la salvaguardia del punto nascita .Si è ritenuto essenziale perseguire l’ipotesi accorpamento per tutelare maggiormente la sanità dell’area e in questo contesto si colloca l’incontro dei sindaci grecanici ,promosso dal consigliere Giordano, con il Presidente Orlando, il quale, preso atto delle ragioni espresse,si impegnava a chiedere chiarimenti al commissario ad acta sul futuro del presidio ospedaliero.
Ebbene, la risposta del governatore Scopelliti non si è fatto attendere con una posizione di netta chiusura alla proposta delle istituzioni locali. Ciò che rileva, però, è la infondatezza della circostanza riguardante l’assenza di alcun decreto sulla ipotesi dell’accorpamento, laddove registriamo che proprio il decreto commissariale n° 18 del 22 ottobre 2010, emanato dallo stesso Scopelliti, nel prevedere il presidio melitese quale ospedale generale, a pagina 38 sottolinea che” il presidio ha necessità di integrazione con un ospedale di riferimento e, date le caratteristiche, si propone l’integrazione con l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria”.
Quindi un percorso lineare che lo stesso governatore ora smentisce, sempreché il suo staff abbia dimenticato di aggiornarlo su quanto sottoscritto e deciso precedentemente .
A questo punto si dica chiaramente, ed è quello che noi pensiamo sulle reali intenzioni del governatore, che la presunta seria riorganizzazione non è altro che un modo di dire per significare la chiusura o il drastico ridimensionamento dell’ospedale melitese .-
Una tesi del genere non può essere condivisa e invitiamo le forze politiche della sinistra e i cittadini ad una forte reazione lasciando ai vari esponenti politici del centrodestra il ruolo di venditori di fumo per raccattare solo consenso elettorale.
Dott.Antonino Minniti
Presidente circolo Italia dei valori area grecanica
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Mi sembra ormai ovvio che se l’accorpamento del noscomio melitese all’A.O. Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria è divenuta una bandiera della sinistra e dell’IdV (con in testa Leoluca Orlando in qualità di presidente della commissione parlamentare sugli errori sanitari, acerrimo nemico di Scopelliti) non potrà mai essere avallata dal Presidente della Giunta Regionale.
Perchè non suggerire ai compagni della sinistra di cominciare a sostenere la chiusura dell’ospedale di Melito, magari il presidente per spirito di contraddizione lo accorperà…