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La protesta inscenata dai pendolari presso la stazione ferroviaria di Melito Porto Salvo, all’arrivo della littorina n. 12707 che congiunge Catanzaro a Reggio Calabria, giungendo nella cittadina melitese alle 07 e 19 del mattino, è solo la punta di un iceberg di un sistema che ormai dimentica i cittadini calabresi ed in particolare quelli del nostro comprensorio.
Già in tempi non sospetti, ed in più occasioni, avevo avuto modo di segnalare, tramite gli organi di informazione, la situazione drammatica in cui versano i trasporti su rotaia in tutta la nostra provincia.
E’ impensabile, però, che si possa continuare a perseverare in questo status quo che ha dell’assurdo. Ogni mattina, nel bel mezzo della stagione estiva e quindi con grave disagio legato alla temperatura elevata, i pendolari, in viaggio per lavoro, sono costretti a condizioni che sono offensive della dignità umana: stivati come bestie in una carrozza angusta, in piedi per molti chilometri e senza il rispetto dei più elementari standard di sicurezza ed inoltre su convogli sporchi, vetusti e fatiscenti.
Non si può tacere dinnanzi a tanta dissennatezza, pertanto, mi appello a tutte le suddette Autorità competenti affinché possano mettere al primo punto della loro agenda la situazione drammatica dei trasporti su rotaia. Infine, qualora non sia possibile aggiungere un’altra carrozza, per alleviare le sofferenze dei viaggiatori, basterebbe congiungere Melito Porto Salvo a Reggio, all’ora di punta, con il cosiddetto Tamburello che gode di tutti i confort necessari per accogliere il nutrito numero di passeggeri in partenza dallo scalo melitese.
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