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E’ con grande gioia e soddisfazione che ho accolto la notizia della sospensione del provvedimento di chiusura del Punto Nascite dell’Ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo. E’ a tutti noto, infatti, che in queste anni, ho sempre monitorato con grande attenzione ed affrontato con puntualità tutte le problematiche che affliggono il nosocomio melitese e, seconda a nessuna, quella triste e travagliata che aveva portato alla chiusura proprio del “Punto Nascite”.
Il provvedimento del Tar ci conforta dopo tutte le battaglie portate avanti dal sottoscritto al fianco delle partorienti, del Comitato Pro Ospedale, del primario, dott. Baccilieri, e delle tante persone che hanno a cuore le sorti del “Tiberio Evoli”.
La questione “Punto Nascite”, infatti, rappresenta la punta dell’iceberg delle tante problematiche che sono aperte sul territorio dell’Area Grecanica e dell’ospedale di Melito Porto Salvo. La prima necessita di un forte impulso innovativo sul piano economico, sociale e culturale; il secondo ha bisogno di risorse e incentivi affinché possa tornare ad essere un punto di riferimento della sanità provinciale.
Con questa sentenza ci siamo presi una piccola rivincita nei confronti di chi, come il consigliere regionale Orsomarzo, ha difeso questo provvedimento senza minimamente conoscere la morfologia del nostro territorio, in cui vi sono comuni interni dai quali sussistono, di per sé, notevoli difficoltà a raggiungere l’ospedale più vicino qual è quello di Melito Porto Salvo.
Probabilmente, dunque, oltre ad avere ragione sul piano puramente etico e morale, nel difendere la chiusura del “Punto Nascite” di Melito Porto Salvo, la nostra battaglia era corroborata anche da un saldo sostrato giuridico.
Adesso ci auguriamo che il prossimo passaggio giudiziario, con il provvedimento definitivo che verrà preso nelle prossime settimane in Camera di Consiglio, possa confermare quanto fin qui statuito. Occorre tenere in conto poi, le oggettive difficoltà che stanno registrando gli ospedali reggini chiamati ad assorbire il bacino di utenza dell’Area Grecanica, senza dimenticare i disagi di coloro che dovrebbero essere messi al centro di tutto: le partorienti ed i nascituri.
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