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di Francesco Iriti
Il Professore Giuseppe Caridi. docente di Storia moderna all’università di Messina, ha introdotto i lavori dell’incontro che si è tenuto venerdì sera a Melito Porto Salvo. Si è trattato del quarto appuntamento organizzato dal movimento “Avvenire Crescita e Sviluppo” dopo gli appuntamenti di Reggio Calabria e gli incontri successivi di Locri e Gioia Tauro . Il prof. Caridi ha ribadito la “necessità di uscire dai vecchi schemi e proporre modelli politici e di sviluppo nuovi”. In apertura la moderatrice, la giornalista Mariateresa Orland, ha evidenziato il fine ultimo cui tende il movimento “Avvenire Crescita e sviluppo” cioè quello di «riuscire a raccogliere le istanze del territorio e dare quindi voce alla gente». E’ toccato poi al professore Josè Gambino, docente ordinario di Geografia umana all’università di Messina, presentare con dati e numeri un’analisi complessa di quella che è la situazione nel basso ionio reggino, ”area rimasta emarginata dagli interventi provinciali, regionali ma anche dai fondi strutturali della comunità europea”. Il relatore ha voluto ribadire lo stato d’abbandono con il quale il territorio del basso ionio reggino è costretto a convivere e che andrebbero ripristinati. Tra questi un ruolo preponderante è stato assunto dal Turismo per il quale sarebbe “opportuno puntare sul turismo culturale, artistico, religioso ed enogastronomico oltre che sulla valorizzazione dei centri storici. Gli obiettivi futuri dovranno mirare al “rapporto sinergico tra fasce costiere ed aree interne”. Prima delle conclusioni affidate al Presidente del Movimento Giuseppe Caridi è stato dato spazio agli interventi da parte del pubblico ed in particolare di Guglielmo Branca, imprenditore turistico, e del Prof. Agazio Trombetta.
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