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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
“Non se ne può più. Basta”. Si leva alto il grido di Rosario Azzarà , Amministratore Unico dell’Ased, azienda servizi ecologici, che vorrebbe “mandare in galera chi crede che la cosa pubblica si amministra con un semplice fax, chi con impressionante leggerezza dispone e dirotta a destra e a manca i nostri automezzi”.
“L’impianto di Casignana è chiuso. – dichiara Azzarà – Alle ore 10,10 di ieri (primo giorno di conferimento) il comune di Casignana, ospitante la discarica, non sa nemmeno se e quando la discarica può essere utilizzata. Gli impianti TEC-Veolia, in presenza di una ordinanza del Commissario che gli sottrae il cliente comune, non permettono il conferimento dei rifiuti”.
L’amministratore unico di Ased rende noto che “il comune di Casignana, ospitante la discarica in oggetto, ha comunicato via telefono che non è possibile dare esecuzione alle disposizioni impartite Commissario Delegato e che il conferimento dei rifiuti è possibile solo dopo che lo stesso comune darà il nulla osta”.
Tre i risultati che arriveranno, secondo Azzarà, da questa situazione per la quale si chiede “quando sarà messa la parola fine a un sistema che fa acqua da tutte le parti. A pagare sono solo le aziende che ce la mettono tutta per offrire un buon servizio ai committenti e ai cittadini”.
Nello specifico, la chiusura della discarica influirà sul personale che “fatica doppiamente per liberare la città dalla produzione rsu di sabato e di domenica e si trova a stazionare sugli automezzi puzzolenti superando le ore di normale lavoro. Chi paga gli straordinari e l’umiliazione subita dal personale?”.
La catena della raccolta dei rifiuti prevede, quindi, “gli automezzi stracarichi di rifiuti che si spostano da una parte all’altra e vengono rifiutati sia da Tec e sia da Casignana venendo sottratti agli altri usi. Chi paga il consumo degli automezzi e la mancata disponibilità, il mancato utilizzo per altri usi ?”
E’ normale che quando i rifiuti non vengono raccolti, ne va del decoro del paese e della salubrità della vita dei cittadini. Azzarà evidenzia il “disservizio odierno che obbligatoriamente si ripercuote anche nei giorni seguenti. Chi paga la caduta di immagine del comune? Inoltre, gli automezzi carichi di rifiuti e per di più esposti al sole producono percolato e gas. Chi paga eventuale inquinamento, scoppio o incendio?”
Azzarà lancia la protesta aggiungendo che “gli automezzi saranno posteggiati di fronte alle sedi comunali fino a precise disposizioni dove poter conferire i rifiuti”. L’appello si rivolge alle autorità competenti affinchè facciano qualcosa “altrimenti tutto il nostro impegno e la professionalità impiegata va a farsi friggere compreso le costose campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per un corretto conferimento dei propri rifiuti”.
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