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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
La situazione dei Rom di Melito Porto Salvo ancora in fase di definizione? E’ stato un incontro proficuo e ricco di significato quello tenutosi nei giorni scorsi tra il sindaco melitese Gesualdo Costantino e il presidente dell’Opera Nomadi di Reggio Calabria Antonino Giacomo Marino che hanno fatto il punto della situazione su una vicenda decennale che continua a protrarsi nel tempo. Fino ad adesso, quindi, sembrerebbe di essere rimasti in balia di dichiarazioni fuorvianti che non avrebbero fatto altro che protrarre nel tempo la definizione del problema.
Secondo quanto appreso da fonti vicine all’ambiente comunale, i toni trionfalistici sbandierati dall’ex sindaco Giuseppe Iaria, a poche settimane prima della conclusione del suo mandato elettorale, sul fatto che la “telenovela” di via del Fortino fosse vicina ad una soluzione definitiva, rimarrebbero un puro miraggio.
Nel mese di giugno del 2011, l’allora sindaco aveva dichiarato che «abbiamo superato quasi del tutto l’opposizione da parte delle famiglie rom. Rimane da convincere due famiglie in particolare, delle quattro che ancora si trovano nell’aria in questione, che non vogliono spostarsi, ma che dovranno farlo appena arriverà il loro turno. Il campo così andrebbe smantellato completamento per dare via libera al recupero del territorio».
Sin dal suo insediamento, però, l’attuale primo cittadino, che dovrebbe presentare alla stampa i particolari della questione durante una conferenza stampa in programma la prossima settimana, si sarebbe trovato di fronte un campo Rom abitato da almeno dieci famiglie.
Numeri diversi rispetto a quanto dichiarato da Iaria che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai cittadini e soprattutto agli sportivi che sperano di poter usufruire, un giorno, del palazzetto dello sport, che dovrà vedere la luce nella stessa zona. In questi pochi mesi lo stesso Costantino ha più volte tenuto degli incontri con le forze in campo per trovare una soluzione proficua alle parti sempre nel rispetto del dialogo in quanto si tratta di famiglie in molti casi con bambini, di cui alcuni con problemi fisici.
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