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“L’approvazione all’unanimità della bozza dello Statuto da parte del Consiglio Metropolitano segna – sostiene il Vicesindaco Metropolitano Riccardo Mauro – un passaggio epocale per il nostro territorio. Nelle 22 pagine del documento approvato dai Consiglieri, che ringrazio per la grande abnegazione e lo spirito di servizio con i quali si sono adoperati nelle ultime settimane, si condensano infatti due anni di lavoro. Un’opera straordinaria portata avanti in primis dal Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà, cui si deve il grande merito di esser giunto a questo appuntamento, attraverso un percorso, durato quasi due anni, di condivisione costellato di incontri, assemblee, confronti con i cittadini e con gli amministratori sui territori, che hanno contribuito sensibilmente ad arricchire il testo, con il supporto scientifico del Professor Francesco Manganaro che ha prestato gratuitamente il suo lavoro per condensare la mini costituzione del nuovo Ente.
Possiamo affermare che la politica ha fatto il suo lavoro, affidando all’analisi dei Consiglieri Metropolitani le valutazioni necessarie sullo Statuto. E a loro, a tutti i Consiglieri, nella qualità di componenti delle sottocommissioni create per lo studio delle diverse parti dello Statuto, che voglio rivolgere il mio ringraziamento, per l’opera di sintesi svolta nelle ultime due settimane, lavorando spesso fino a tarda sera, per licenziare il testo poi votato all’unanimità. Quello che ne è venuto fuori è un testo di grande valore, che assume a sé il meglio di quanto contenuto negli Statuti delle altre Città Metropolitane, con un occhio vigile sulle dinamiche socioeconomiche che si sviluppano sul nostro territorio, tutte contenute all’interno del testo. Non è un caso ad esempio che il nostro sia il primo Statuto a parlare espressamente di legalità, concetto richiamato all’articolo 1, intesa come lotta contro ogni forma di criminalità, o di tutela del lavoro, inteso come valore fondante della comunità e strumento realizzato dell’uomo, o ancora la tutela della salute come diritto fondamentale costituzionalmente garantito anche tenendo in considerazione i gravi problemi dei presidi ospedalieri periferici e delle gravi carenze sui punti nascita che si stanno riscontrando. E non è un caso che il nostro Statuto si sia occupato non solo delle funzioni fondamentali assegnate alla Città Metropolitana ma anche di quelle facoltative indispensabili per il pieno sviluppo del nostro territorio e per le quali abbiamo chiesto alla Regione di procedere speditamente alla delega.
L’approvazione all’unanimità dello Statuto è stata dunque la naturale conseguenza di un lavoro collettivo, portato avanti all’insegna della condivisione, che dimostra la grande maturità di una classe politica che ha assunto quello spirito costituente più volte richiamato dal Sindaco Metropolitano, fugando i timori di chi, in maniera più o meno strumentale, ha agitato per mesi lo spettro del cosiddetto reggiocentrismo. Un dubbio che era già stato smentito con i patti per Reggio e oggi fugato dal metodo, vista la grande partecipazione che ha caratterizzato questa fase e l’ulteriore apertura con la pubblicazione dello Statuto sull’Albo Pretorio dell’Ente, con la possibilità per ognuno di inviare proposte e suggerimenti, e nel merito, con l’inserimento nello Statuto dell’ipotesi del suffragio universale. La nostra Città Metropolitana è infatti tra le pochissime sotto i 3 milioni di abitanti che ha indicato questa soluzione per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Metropolitano, a patto che la legge elimini l’impraticabile ipotesi che il Comune capoluogo sia smembrato in sei piccoli Comuni.
L’approvazione dello Statuto è dunque un traguardo importante che abbiamo voluto tagliare insieme, tenendo conto delle prerogative sottolineate dai territori e valorizzando il contributo elaborativo di ogni singolo consigliere. Un traguardo che rappresenta per tutti noi un nuovo punto di partenza, l’inizio di un percorso che vedrà la Città Metropolitana impegnata sotto il profilo istituzionale e politico a tutelare le ragioni di un territorio difficile e pieno di contraddizioni, che deve iniziare il difficile percorso di rinascita colloquiando con le altre istituzioni cittadine, regionali e nazionali, e rilanciando quell’idea di sviluppo che per troppo tempo, anche a causa di scelte miopi operate da classi dirigenti poco lungimiranti, è venuta a mancare sul nostro territorio”.
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