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Intervistato dall’Ansa, Amedeo Matacena, ex parlamentare Pdl condannato in via definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, ha così parlato da Dubai (luogo nel quale è fuggito in seguito alla sentenza): “Dubai mi ha accolto. Qui non esiste la politica, non esiste la figura di rifugiato politico, ma questo Stato mi ha accolto di fatto come un rifugiato e non tornerò in Italia fino a quando non ci sarà una condizione di realtà giudiziaria degna di un paese civile”.
Sulla possibilità di esporre la propria vicenda d’innanzi alla Corte europea: “Gli avvocati mi dicono che sanno tutti che il mio reato è prescritto, ma non trovano il passaggio giuridico per farlo riconoscere come tale”.
Conclude Matacena: “Se dovesse succedere qualcosa a me o ai miei familiari verrebbero ufficializzati e pubblicati in Italia i numeri dei conti correnti svizzeri in cui sono state depositate le somme delle tangenti dell’affare Telekom Serbia, prese da tre noti esponenti della politica italiana”.
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