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“Il Demanio va “regolarizzato e liberalizzato” questa la posizione di Federbalneari Italia in reazione alla stesura del’articolo 26 contenuto nel Decreto Legge sul quale il Governo sta lavorando.
Il contenuto dell’articolo, così come scritto, cancella, di fatto, anni di sforzi delle rappresentanze di categoria.
Il testo è in totale disallineamento con il percorso intrapreso negli anni scorsi con l’UE, e si pone in aperto contrasto con l’intera normativa di settore ed, in particolare, con l’art. 11 della recente Legge Comunitaria e con i principi sanciti dalle leggi 494/1993, 296/2006 e 25/2010 che pongono in atto l’evidenza pubblica delle concessioni demaniali marittime a partire dal 1 gennaio 2016.
Proprio l’art. 1l della legge Comunitaria 2010 approvata lo scorso novembre rappresenta la strada per il dopo 2015, azione condivisa anche da Oasi Confartigianato e che ha trovato le resistenze di altre associazioni di categoria quali Confcommercio e Confesercenti che tutt’oggi continuano a non comprendere il cambiamento sociale politico ed economico.
“Crediamo invece sia opportuno trattare queste tematiche nelle sedi istituzionali con proposte concrete, ma l’ondata di liberalizzazione promossa dal Governo non è il linea con la realtà” afferma Massimo Nucera – Responsabile Nazionale di Federbalneare – Per questo abbiamo accolto con grande disponibilità l’invito del Ministro Gnudi il 23 Febbraio per presentare un documento che possa essere condiviso con le strategie di liberalizzazione.
La nostra posizione viene rafforzata dalla smentita ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota emessa in data ’11 gennaio e pubblicata sul sito del Governo Italiano.
Nella stesura del’articolo 26 , infatti, la gestione del demanio si identifica attraverso forme di assegnazione strettamente connesse con la sola offerta economica, svincolate da criteri di scelta allineati alle capacità imprenditoriali e senza il riscontro della giusta titolarità aziendale dell’attuale concessionario.
Il citato art. 26 apre inoltre la strada a serie preoccupazioni di infiltrazioni della criminalità organizzata in un settore sicuramente appetibile, consentendo in questo modo, l’occupazione dell’intero territorio delle coste italiane da parte di tali organizzazioni.
Federbalneari Italia
Massimo Nucera
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