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“Nonostante i tempi complicati, ci dobbiamo togliere il cappello di fronte a persone come i ragazzi dell’Officina dell’arte che con passione hanno realizzato un grande sogno”.
Massimo Lopez ieri sera al teatro “Cilea” fa il “botto” riempiendo la massima culla dell’arte reggina grazie ad una sinergia con la compagnia teatrale diretta da Peppe Piromalli al quale dedica la standing ovation finale perché “quando parli di passione e sogni, molti ti guardano e ti ridono in faccia. Invece, dovrebbero capire che quando c’è un impegno reale come quello dell’Officina, i risultati magicamente ci sono.
Queste persone devono essere sostenute e quando si dice che l’Italia è un paese del magna magna dove le cose non vanno, bisognerebbe far vedere che ci sono anche le cose che vanno bene e portarle alla ribalta con la stessa intensità di quelle negative che vengono quasi esaltate”. Così l’attore di Ascoli Piceno sprona chi governa il Paese a “non fare tagli alla cultura ed aiutare chi crede nei sogni, chi investe in questo mestiere perché fare l’attore è un lavoro.
I ragazzi dell’Officina sono degli eroi – continua un travolgente Lopez – Io pure ho avuto dei problemi enormi: mi produco da solo e spesso, chi si produce da sé, non viene pagato. Ma sono convinto che solo unendosi a persone che davvero fanno questo mestiere per pura passione, riusciremo ad uscire fuori da questo marasma”. Poi lo show è tutto incentrato sulla musica swing e sulle imitazioni di un poliedrico Lopez che, entrato sul palco in smoking, si toglie i panni da cantante per mettersi quelli da esimio imitatore. Ecco che ripropone una carrellata di personaggi del mondo dello spettacolo, politico, religioso rifacendo i papi del passato e un esilarante papa Francesco.
Poi, spazio alla musica, la sua vera passione con i successi “I’ve got you under my skin”, “All the way”, “Fly me to the moon”, “Where or when”, “Summer wind” e tanti altri famosi standard dove Massimo accompagnato dalla Big band “Jazz Company” magistralmente guidata dalla simpatica spalla di Gabriele Comeglio al sax, noto musicista di Mina conosciuto da Lopez durante un incontro a Lugano, Fabio Gangi al pianoforte, Ezio Rossi al basso e Marco Serra alla batteria, si cala nei panni di un confuso Vasco Rossi, un “pressante” Massimo Modugno e una “tirata” Patty Pravo in versione orientale. Il pubblico è letteralmente stregato da una performance perfetta dove le parole, gli sketch e la musica si fondono in un tutt’uno.
Poi è lui, il mattatore per eccellenza, il protagonista dello show Rai “Tale e quale”, Lopez a rincarare la dose con “inediti” siparietti e un finale con un brano “sconosciuto” al pubblico, “New York New York” che fa alzare dalle poltrone gli spettatori sino a quel momento immobilizzati dall’istrionico showman. Prima di chiudere il sipario però, Massimo con il quartet di musicisti si avvicina al palco come se volesse abbracciare idealmente tutti i presenti e con voce ferma dice: “Aiutiamo la cultura. Vedere il teatro Cilea pieno è per me fonte di gratificazione. Grazie Officina dell’arte”
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