Marrapodi (IdV) sulla Centrale a carbone di saline Joniche

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Le tante battaglie sul territorio e le posizioni assunte da diversi sindaci dell’area grecanica non hanno impedito quella che può definirsi una decisione poco tecnica e molto politica, ovvero l’emanazione dello sciagurato provvedimento autorizzatorio del governo sul progetto di costruzione della centrale a carbone di Saline Ioniche attraverso il parere favorevole sulla valutazione di impatto ambientale.

Sulla questione interviene nuovamente il commissario provinciale di Italia dei valori Antonio Marrapodi, il quale invita ad un momento unitario i cittadini,le associazioni e i diversi comuni dell’area per programmare una azione comune, anche sotto il profilo legale, per impedire che la questione centrale diventi irreversibile.

Il Partito Democratico, sottolinea Marrapodi, dico che in questo momento decisivo non c’è posto per le ambiguità. Non basta affidarsi semplicemente ad un comunicato stampa nel quale si rinnova la contrarietà alla centrale a carbone, appare necessario che il partito intervenga nei confronti degli amministratori del Partito Democratico perché assumino iniziative concrete.

Mi riferisco in particolare, puntualizza l’esponente dipietrista, alla posizione dell’amministrazione comunale di Melito P.S., il comune più importante dell’area, che si è rifugiato in un atteggiamento poco lineare rigettando la mozione da idv presentata tramite il nostro Consigliere comunale Toto’ Minniti e nella quale il sindaco Costantino è un esponente di punto del partito di Bersani.

Aldilà della mozione e del fatto che la maggioranza non ha approvato la mozione, riteniamo indifferibile un atto politico attraverso anche una delibera della giunta comunale che formalizzi una posizione chiara.Rinnovo nuovamente l’invito ,non riscontrato, all’on.le Marco Minniti e al consigliere regionale Demetrio Battaglia perché intervengano in maniera forte e decisa lo stesso Costantino affinché riunisca, nella qualità di Presidente dei sindaci dell’area grecanica, i rappresentanti istituzionali per programmare azioni atte ad impedire la realizzazione della fabbrica dei veleni, fra cui l’impugnazione del decreto autorizzativo davanti all’autorità giurisdizionale competente.

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Author: Cristina

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