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La logica del rinvio caratterizza l’attuale governo regionale il quale pensa che posticipando i problemi gli stessi possano risolversi miracolosamente. Usa toni forti Mario Alberti, presidente del forum delle associazioni del terzo settore dell’area grecanica, a proposito della ultima manovra di assestamento del bilancio regionale.
Avevamo denunciato l’inconsistenza dei fondi inerenti le prestazioni sociosanitarie in occasione del bilancio di previsione per l’annualità in corso paventando che, senza una inversione di rotta, si rischia di vedere ridimensionati i servizi con conseguenze sugli utenti e sugli operatori del settore.
La risposta, sottolinea Alberti, del governo regionale si mosse nell’impegno di reperire le risorse in sede di assestamento di bilancio ma la montagna ha partorito il topolino con uno stanziamento insufficiente. Oggi ci vengono a dire che quasi sicuramente, stante le difficoltà di bilancio, si prevede una ulteriore manovra di fine anno per coprire i buchi di bilancio non solo del nostro settore ma anche di altri comparti regionali.
Ci rendiamo conto, puntualizza il rappresentante del terzo settore, delle difficoltà finanziarie della regione ma ciò non toglie che,pur nelle ristrettezze economiche, un uso razionale delle risorse avrebbe potuto garantire un rafforzamento del fondo per le prestazioni sociosanitarie. In tal senso, specifica Alberti, non posso non rilevare come siano stati presentati degli emendamenti all’assestamento di bilancio dal consigliere regionale di Italia dei valori Giuseppe Giordano che andava a reperire somme da capitolo di spesa non strategici o comunque coperti da altre linee finanziarie che, pur non risolutivi del problema, avrebbe permesso agli enti gestori un maggior respiro in termini finanziari. Ebbene con motivazioni non sempre plausibili e, nonostante la posizione dura e ferma dell’esponente politico ,gli emendamenti proposti sono stati respinti.
A questo punto, si domanda Alberti, l’impressione che si ricava dai comportamenti del governo regionale è che le politiche di welfare e più specificatamente le politiche sociali non rientrano fra i pensieri prioritari dell’ente regione. Ecco perché ritengo imprescindibile elaborare una azione di lotta più incisiva da parte delle organizzazione del terzo settore con a fianco le forze politiche che concretamente intendono tutelare le fasce più deboli della popolazione calabrese.
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