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di Domenica Bumbaca
“L’Associazionismo: Quali prospettive per i giovani di crescita e di sviluppo culturale” è stato il tema che la consulta giovanile di Portigliola ha scelto per l’incontro dibattito svoltosi giovedì 11 agosto presso la sala consiliare del Comune.
Supportati dalla collaborazione di don Eugenio Fizzotti che, come lo scorso anno, organizzò con i giovani del paese, un altro incontro con tematiche riguardanti sempre la sfera educativa e giovanile, anche quest’anno stessa formula con personalità provenienti dal mondo dell’associazionismo, della politica, della chiesa e dell’informazione.
A fare gli onori di casa il sindaco Pasquale Panetta che ha mostrato la sua piena disponibilità a collaborare spronando i giovani a proporre ed essere attivi in comunità. È stato il presidente della consulta giovanile Roberto Ieraci che, prendendo la parola, ha affermato che l’argomento quanto mai attuale, è da stimolo ai giovani affinché riscoprano il gusto del vivere insieme e il valore della vita associativa. L’attenzione dei presenti in sala si è poi spostata sull’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà.
La parlamentare locrese ha invitato tutte le agenzie educative presenti sul territorio a sostenere un progetto comunitario che possa divenire proposta di legge da proporre al Governo centrale. “E’ necessario- dice- far emergere il buono che c’è in Calabria, attraverso le nostre idee e il lavoro serio e costante delle associazioni (scout, chiesa, salesiani, società sportive). «Il Governo – chiosa la Laganà- non sta proponendo nulla ai giovani, causando anche un malessere comune tra le nuove generazioni che non trovano uno spiraglio di prospettive future nel mondo del lavoro ma anche del volontariato e associazionismo, dove è sempre più difficile programmare, colpa della carenza di fondi e finanziamenti inappropriati, che costringono le associazioni ad elemosinare per realizzare iniziative».
E per amore della trasparenza e la legalità la Laganà chiede di conoscere la verità sui fondi destinati al Fo.re.ver e alle politiche giovanili per la Locride, finanziati nel 2005 dal Governo Prodi che, a parer suo, molto si impegnò in sinergia con il Consiglio regionale della Calabria, con lo stanziamento di un cospicuo finanziamento, all’indomani dell’omicidio del marito, l’onorevole Franco Fortugno. «Dove sono finiti i soldi?»- è perplessa la Laganà, determinata a chiedere il conto per conoscere il destino del finanziamento che a Locri non ha prodotto nulla per i giovani. Dalle opportunità perse ad una analisi introspettiva di don Valerio Chiovaro. I giovani devono costruire una loro identità per far bene in comunità. Dal modello associativo bisogna passare a quello comunitario- dice il prete che ama parlare ai giovani e stare con loro proponendo la formula del “dovere- potere- volere”.
Anche don Eugenio Fizzotti sa chi sono i giovani e con loro, come è successo a Portigliola, crea le condizioni per un cammino educativo che possa portare a quel ben-essere esistenziale che favorisce la crescita di ognuno. Si parla anche di libertà di agire con creatività ed entusiasmo di una gioventù fresca, definita così dal giornalista Antonio Condò. «I giovani- afferma- ci invitano a sognare e il mondo degli adulti che spesso “minaccia” i loro progetti, deve cambiare atteggiamento verso una generazione che vuol solo far del bene».
Tra gli interventi anche quello del presidente dell’associazione Zaleuco, dottor Rocco Luglio, che omaggiando la consulta dello stendardo, ha invitato i giovani a presentare idee e dare consigli al mondo degli adulti; aprirsi al confronto e conservare le tradizioni gli altri suggerimenti.
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