Malumori a Chianalea. L’appello della Chiesa alle istituzioni

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Di Giusy Nuri

Al porto di Scilla non si può parcheggiare. Il divieto di sosta emesso dalla Capitaneria di Porto alle soglie della stagione estiva ha scatenato malumori fra gli abitanti di Chianalea e  operatori economici, che risultano penalizzati, in quanto la banchina interdetta è una delle poche aree in cui era possibile parcheggiare le autovetture per recarsi nel borgo. Da anni la rocca del castello Ruffo è considerata a rischio caduta massi e invece di rimuovere definitivamente il pericolo si pensa bene di interdire l’area alla sosta, in coincidenza dell’inizio della stagione estiva, dimenticandosi del pericolo nel resto dell’anno. Anche la Chiesa è intervenuta a difesa delle ragioni dell’abitato di Chianalea con una lettera a firma del parroco indirizzata al Prefetto, Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della Regione, Questore e Comandante Guardia Costiera.

La grave situazione – insostenibile ulteriormente dai cittadini scillesi e particolarmente dalle famiglie del quartiere Chianalea – che si sta creando da punto di vista sociale e sotto il profilo dell’ordine pubblico attorno all’uso (mancato) delle aree portuali preoccupa non poco questa parrocchia e viene ad aggiungersi alla già precaria situazione sociale di questa comunità oggetto, tra l’altro, di pubbliche denunzie e recenti manifestazioni di piazza a tutela della legalità e della pacifica convivenza.

Come parroco quindi non posso non essere sensibile alle sofferenze di quanti, in ragione delle naturali esigenze di sopravvivenza, mal sopportano una vera e propria situazione di “stritolamento” sull’altare delle pur legittime esigenze di sicurezza che risulterebbero, nella sostanza, soddisfatte – a quanto è dato sapere – sia dai lavori di consolidamento della roccia eseguiti ai primi degli anni ’80 dal Genio Civile Regionale sia da quelli più recenti con la messa in opera di rete di protezione sulla porzione di roccia allora non consolidata. Non coperta da intervento risulterebbe la porzione di terreno sottostante i locali della canonica ma riteniamo non pericolosamente incombente sulla porzione di banchina interessata al divieto.

Vanno rimossi, pertanto, e senza ulteriore indugio ogni e qualsivoglia causa ostativa alla fruizione e all’uso delle banchine e dell’area portuale sia alla popolazione quanto alle pur lodevoli attività commerciali estive colà da anni esercitate.

Questo scritto si propone di trasferire tutta la personale preoccupazione per possibili atti sconsiderati che nell’esercizio del mio ministero – e attraverso un’intensa opera educativa e pastorale – con ogni forza si sta cercando di prevenire e scongiurare.

Nell’attesa di urgente riscontro porgo Cordiali Saluti.

IL PARROCO

Sac Francesco Cuzzocrea

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Author: Giusy Nuri

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