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Il progetto “Cinema Dentro”, fortemente voluto da un gruppo di magistrati del Distretto giudiziario di Reggio Calabria e realizzato con la collaborazione di esperti cinematografici del circolo “Chaplin” e della psicologa Laura Amodeo, ha portato un’importante iniziativa di riflessione e dialogo all’interno dell’istituto penitenziario di Arghillà.
Il progetto, interamente autofinanziato dai magistrati, ha previsto la proiezione di tre film seguiti da momenti di discussione e riflessione. La rassegna cinematografica ha avuto inizio con la proiezione del film “Il Sud è niente” del regista reggino Fabio Mollo, il quale è intervenuto personalmente a uno degli incontri. Successivamente, sono stati mostrati “L’insulto” di Ziad Doueiri e “Grazie ragazzi” di Riccardo Milani.
L’obiettivo principale dell’iniziativa era creare uno spazio di incontro e dialogo, dove magistrati e detenuti potessero scambiarsi idee e riconoscersi reciprocamente attraverso il linguaggio del cinema. Dopo ogni proiezione, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di discutere le tematiche affrontate nei film, partecipando attivamente con entusiasmo e spirito critico.
Il progetto ha visto la partecipazione di magistrati con ruoli differenti, tra cui giudicanti penali e civili di primo grado, requirenti distrettuali e circondariali, provenienti da varie località del Distretto giudiziario di Reggio Calabria. Questo mix di esperienze e provenienze ha contribuito a superare le barriere tipiche dei contesti procedimentali e processuali, dimostrando l’impegno dei magistrati nel perseguire la funzione risocializzante della pena, spesso trascurata.
Il progetto “Cinema Dentro” rappresenta un esempio significativo di come il dialogo e la cultura possano contribuire a un processo di reintegrazione sociale, offrendo agli individui privati della libertà l’opportunità di riflettere su temi importanti e di interagire con coloro che operano nel sistema giudiziario.
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