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È una tournée intensa e speciale quella che prenderà il via sabato 24 settembre da Cirò Marina, provincia di Crotone, e si concluderà martedì 4 ottobre a Condofuri, presso Reggio Calabria.
Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida, lo spettacolo di teatro civile-gastronomico rivelazione del 2011, rappresenterà il completamento serale di un programma che prevede ogni giorno i laboratori di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie con associazioni, studenti e cittadini calabresi, nel corso dei quali saranno affrontati i vari aspetti del problema criminalità organizzata: i rapporti con la politica, le grandi questioni irrisolte della giustizia sociale, i giovani e la difficoltà di accesso al mondo del lavoro, le cooperative che sorgono sui terreni confiscati come risposta della società civile alla sopraffazione da parte della ‘ndrangheta.
Tiziana Di Masi, interprete dello spettacolo sui prodotti di Libera Terra, dai terreni confiscati alle mafie, salirà dunque alla sera sul palcoscenico allestito in nove piazze calabresi dopo aver preso parte, nel pomeriggio dello stesso giorno, alle attività organizzate da Libera Calabria nelle scuole e in altri centri delle stesse località, per un progetto che fa del teatro un vero e proprio modello di agire sociale.
“Si tratta” dice Tiziana Di Masi “di una nuova sfida ideata da Libera Calabria e alla quale ho aderito con entusiasmo e convinzione. Cercheremo tutti assieme di comunicare ai calabresi, tramite lo spettacolo e i laboratori, che il cambiamento è possibile e l’esperienza delle cooperative ne costituisce una testimonianza, come dimostra il sostegno dei tantissimi volontari che ogni anno arrivano dal nord per lavorare nei terreni confiscati con il progetto “Estate Liberi”. Saranno loro, nei prossimi anni, il punto di riferimento di una resistenza civile e culturale che si fonda sulla conoscenza, sul lavoro e sulla qualità dei prodotti da agricoltura biologica”.
“Dedico le nove date in Calabria, e in particolare quella di Polistena, agli amici della cooperativa Valle del Marro che hanno subìto lo scorso 19 giugno un vile attacco, un incendio doloso che ha mandato in fumo 7 ettari di uliveto e anni di duro lavoro. Non demordete, l’Italia onesta sta dalla vostra parte”.
Scritto dal giornalista Andrea Guolo, Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.
È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.
Il menù di Mafie in Pentola
Aperitivo
Friselle, taralli e olio extravergine d’oliva
Antipasti
Carciofi violetti di Brindisi ripieni, fritti e ripassati al forno (come li fanno a Mesagne)
Pane casereccio con patè di peperoncino piccante calabrese in olio extravergine d’oliva
Primi
Zuppa di Cicerchie, come la fanno a Portella della Ginestra (Sicilia)
Spaghetti di grano simeto con passata di pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto
Secondo
Mozzarella di bufala campana, dalle terre di don Peppe Diana (Campania)
Dessert
Il “padanissimo” torrone di Cascina Caccia (Piemonte)
Digestivo
Il limoncello di Bosco Falconeria (Sicilia)
Caffè (vietato offrirlo!)
Il tutto accompagnato dai vini Placido Rizzotto (Centopassi) e Hiso Telaray
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