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di Giulia Cannizzaro
Nella giornata di ieri, a Villa San Giovanni, si è tenuto l’ennesimo grido di protesta dei lavoratori lsu-lpu. Ricordiamo che questi lavoratori vedono messo seriamente in pericolo il loro posto di lavoro dopo anni di sfruttamento da parte degli enti pubblici. Tante le promesse da parte della Regione Calabria che però, ancora rimangono inattuate. Significativa e di alto spessore morale è stata la presenza del consigliere regionale On. Nino De Gaetano, il quale ha affiancato questi lavoratori per le strade di Villa San Giovanni condividendo ampiamente la loro motivazione.
Unanime quindi, il grido di lotta tra gli lsu-lpu ed un rappresentante politico di questa Regione sorda e cieca ai bisogni dei lavoratori. Nei giorni scorsi il sig. Aurelio Monte, rappresentante del sindacato USB ha posto la questione dei lavoratori lsu lpu al nuovo Arcivescovo della diocesi Reggio Calabria-Bova, Mons. Morosini invitandolo a prendere parte alla protesta. I numerosi impegni non hanno favorito la presenza dell’Arcivescovo, il quale però non ha esitato a far sentire la propria vicinanza ed il proprio sostegno tramite una lettera inviata ai lavoratori impegnati nella lotta:
“Carissimi dimostranti LSU ed LPU, un vostro rappresentante, il sig. Aurelio Monte è venuto in episcopio per invitarmi a venire anche solo per pochi minuti a sostenervi nella vostra giusta lotta, ed a lanciare così un messaggio alle autorità politiche perché vi ascoltino e trovino il modo di abbandonarvi senza lavoro nella disoccupazione, che per tanti di voi, ormai avanti negli anni, sarà senza speranza di un nuovo impiego.
Sono da pochi giorni a Reggio ed ho un agenda fittissima di impegni e riunione per avviare l’anno. Perdonatemi se non vengo.
Mi faccio presente con questo scritto per dirvi la mia solidarietà e il mio impegno a sostenervi nella lotta.
Non voglio per illudervi che riuscirò negli intenti: il tema politico ed economico, per il quale cercherò di insistere presso le Autorità perché trovino una soluzione.
Ad esse mi rivolgo già con questo scritto, ma mi riservo di interpellarle anche a voce.
Sono d’accordo con voi che dopo tanti anni di lavoro non vi si può stringere la mano e dirvi: ora si torna a casa.
So che per anni molti di voi avete lavorato nei Comuni facendo di tutto, nella speranza di poter udire la parole che aspettate: ASSUNTI E REGOLARIZZATI.
Licenziarvi, sarebbe un amaro ben servito, che nessuno puo accettare.
Faro la mia parte per questo: ve lo giuro.
Fate ora la vostra protesta senza incidenti, nell’osservanza piena della legalità. Mi auguro che le Autorità ci ascoltino.
Prego per questo il Signore.”
Il sindacato USB indice il prossimo sciopero il 18 ottobre a Roma, questa volta di carattere Nazionale
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