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Qual è il limite?
Assistiamo in questi giorni, anche tramite social network, al divampare di una polemica surreale nei toni, nei contenuti, nelle accuse e nei ragionamenti.
Il tutto prende origine dalla diffusione della notizia di una richiesta (si badi bene non una querela), depositata presso la casa comunale (si badi bene non la Questura), diretta alla verifica della regolarità dei ruoli dell’acqua potabile dell’immobile sito in Locri alla Via Oliviero e di proprietà privata, locato dalla Società Call &Call, quale sede del call center di Locri.
Ebbene, l’iniziativa dell’avv. Mammoliti ha suscitato le reazioni indignate di alcuni dipendenti della società i quali, tramite i social network e un settimanale locale, hanno diffuso delle lettere di protesta nelle quali hanno lasciato intendere, senza ombra di dubbio, di considerare Mammoliti responsabile di una strumentalizzazione della problematica per fini politico-elettorali; avrebbe avuto il solo intento, secondo gli stessi, di colpire il proprio avversario di turno, Giovanni Calabrese, sicuro candidato a Sindaco nelle liste del centro destra cittadino.
Sull’avv. Mammoliti graverebbe altresì la responsabilità della paventata decisione della società “di abbandonare il territorio e lasciare a casa tutti i suoi dipendenti locali” (queste le parole del dipendente anonimo che ha scritto una lettera sulla rivieraonline).
Lungi dal sollevare una nuova, inutile ed infruttuosa polemica, a nessuno può sfuggire come sia assolutamente e indiscutibilmente insussistente il nesso tra il dare l’imput ad una azione di verifica circa la regolarità dei ruoli di tributi comunali, al cui pagamento tra l’altro tutti i cittadini sono tenuti per legge, e la presunta decisione (di cui non vi è comunque prova) di una Società che fattura milioni di euro l’anno, che conta centinaia di dipendenti e che riceve ogni anno commesse finanche da multinazionali, di abbandonare il territorio e di delocalizzare la propria attività.
È purtroppo una prassi diffusa delocalizzare attività come quelle dei call center in zone particolari del Territorio, o addirittura all’estero, per risparmiare sui costi di gestione del personale. Notizie come queste sono pubblicate continuamente dai giornali nazionali e sono state oggetto di servizi specifici da parte di trasmissioni di denuncia come Presa Diretta, Report, Quinta Colonna ecc, che hanno segnalato più e più volte la politica spietata di molte società che, mosse da logiche di puro profitto, hanno operato siffatti trasferimenti insensibili ai drammi occupazionali creati sul territorio, vedi per es. il caso Golden Lady.
Fortunatamente a Locri nulla di tutto ciò è avvenuto, ed è importante quindi tranquillizzare i dipendenti, tutelandoli da possibili mistificazioni della realtà.
Il Movimento pensa che sia un dovere di tutti i cittadini pagare i servizi che vengono loro resi, anche in momenti come questo, in cui centinaia di famiglie a Locri sono in serie difficoltà economiche, e ciò nonostante, con sacrifici inenarrabili, cercano di pagare il dovuto.
La richiesta di verifica avviata, i cui risultati devono comunque ancora essere resi noti dalle Autorità competenti alle quali con l’occasione si rivolge un energico sollecito in tal senso, reca un significato di giustizia sociale, e al tempo stesso persegue l’obiettivo di ripristinare le necessarie condizioni di legalità di cui la città ha bisogno per risollevarsi dalle difficili condizioni in cui versa.
È soprattutto in momenti come questo, di profonda crisi economico-sociale, che appare indispensabile difendere i valori della legalità e del rispetto delle regole; sarebbe certamente grave se le verifiche avviate dall’Ente comunale portassero alla luce serie irregolarità, ma non è il momento di esprimere giudizi né di fare valutazioni nel merito della vicenda; è invece il momento di essere sereni e guardare la realtà con obiettività e con gli occhi della verità.
L’avv. Mammoliti non ha sicuramente bisogno della difesa di un movimento di cittadini come LocRinasce, ma preme ad ogni buon conto evidenziare che il democrat locrese si è sempre contraddistinto proprio nella difesa degli ultimi e nella vicinanza delle fasce più deboli della società.
La Società Call&Call è una straordinario esempio di virtuosismo professionale, un vero e proprio fiore all’occhiello dell’economia locale e ciò per merito, tra l’altro, del materiale umano che vi lavora, costituito da onesti e stimabili cittadini che con sacrificio e spirito di devozione svolgono il loro lavoro con dignità, correttezza, profitto e rispetto delle regole, permettendo così all’azienda di essere la solida realtà economica che tutti conosciamo, apprezziamo e difendiamo.
Non vi possono essere certezze in questo momento, ma siamo sicuri che una sciagurata, improbabile, ingiustificata, assurda e virtuale decisione della proprietà di delocalizzare la società (per motivi diversi dal mero mancato pagamento di qualche bolletta sia chiaro), troverebbe in prima linea nella difesa dei posti di lavoro proprio politici come Pino Mammoliti oltre a tutte le forze sane della società.
Il Movimento rivendica il diritto di combattere per riaffermare la legalità e il rispetto delle regole, pensiamo che chi assume l’impegno di fare politica abbia il dovere di assumersi la responsabilità di vigilare contro inefficienze amministrative, nel rispetto del confine della onestà intellettuale, della correttezza, ma soprattutto nel rispetto del diritto dei cittadini di conoscere la verità.
Il Movimento si augura che dietro questa polemica sterile, avviata non certo dall’avv. Mammoliti, non vi sia qualche disegno oscuro ordito proprio ai danni dei dipendenti, e che si ponga fine al più presto a questa incresciosa vicenda con i dovuti chiarimenti da parte della Società e/o dalle Autorità locali.
Ai dipendenti del call center e all’avv. Mammoliti, al centro loro malgrado di questo spiacevole caso, va tutta la solidarietà del Movimento.
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