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Si è tenuto stamani presso il Palazzo della Cultura di Locri l’incontro-dibattito sul tema “Donatori di organi, donatori di vita!”, promosso dal Gruppo Comunale di Locri dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule (A.I.D.O.).
Ricostituitosi da pochi mesi, il Gruppo A.I.D.O. Locri ha inteso così presentarsi oggi ai cittadini e alle istituzioni dell’intera Locride, organizzando un momento informativo e di confronto sulle tematiche legate all’attività dell’Associazione e alle prossime iniziative in cantiere, partendo dalla sensibilizzazione sull’opportunità e le motivazioni per diventare donatori di organi. Purtroppo la partecipazione è stata inferiore alle aspettative ma, come ha tenuto a precisare il Presidente del sodalizio, Vito Aversa, «ci servirà da sprone per continuare a lavorare e insistere per diffondere il nostro messaggio: promuovere, in base al principio della solidarietà sociale, la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule, nonché incoraggiare l’adozione di stili di vita capaci di prevenire l’insorgere di patologie che possano richiedere come terapia il trapianto di organi».
«Non è mai piacevole – ha proseguito Aversa – parlare di morte o di cadaveri… ed è proprio per questo che il compito della nostra associazione è innanzitutto quello di ribaltare la questione: purtroppo la morte, sempre sperando che arrivi il più tardi possibile, è inevitabile; dalla morte di un donatore di organi può però dipendere la rinascita di altre vite! Ecco perché lavora l’A.I.D.O.: per diffondere la cultura della donazione degli organi, tessuti e cellule, informando le persone sulle modalità, le tempistiche e le normative inerenti l’espianto e la donazione, cercando di diradare le assurde “paure” e lo scetticismo, certamente derivanti dall’ignoranza, che gravitano attorno a questo argomento».
Dopo il saluto portato a nome dell’Amministrazione Comunale di Locri da Anna Maria Mollica, consigliere con delega alle Politiche Sociali, e da Francesco Mammola, per conto dell’A.I.D.O. Provinciale di Reggio Calabria, di cui è responsabile, è quindi toccato prima al dottor Pellegrino Mancini, Direttore del Centro Regionale Trapianti, e successivamente al dottor Francesco Adamo, Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Locri, affrontare nello specifico la questione della donazione di organi sulla base della loro pluriennale esperienza sanitaria.
Per supportate le proprie argomentazioni, i due valenti medici si sono avvalsi di alcune cifre: 8.828 le persone iscritte nelle liste d’attesa per un trapianto al 31 dicembre 2013, con tempi medi di attesa variabili tra 1,9 (per il fegato) a 3,1 anni (per il rene), e con un tasso di mortalità per le persone in attesa di trapianto che va dall’1,5% per i pazienti che attendono un trapianto di rene, fino al 10,9% tra quanti attendono un trapianto di polmone. Il tutto a fronte di 2.841 trapianti effettuati nel 2013, ma – è bene specificarlo – di circa 62 milioni di abitanti in Italia e di quasi 2 milioni di abitanti in Calabria tra cui si contano, rispettivamente, solo 22,2 e appena 10,2 donatori per milione di abitanti.
Dati perfettamente esemplificativi del molto lavoro cui anche il Gruppo A.I.D.O. di Locri sarà chiamato a compiere, nella convinzione che il nostro Sistema Sanitario Nazionale riconosce a tutti i pazienti il diritto di ricevere un trapianto d’organi (o anche solo una donazione di sangue), ma che donare è un dovere civile, senza il quale nessun trapianto può avvenire!
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