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Di seguito la risposta del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, alle dichiarazioni diffuse dal segretario della CGIL FP REGGIO – LOCRI:
Da quello che si evince, da un’emblematica nota stampa, a firma CGIL Funzione Pubblica RC –LOCRI, per “tali” compagni del noto “comparto sindacale comprensoriale in via di estinzione”, dovrei essere scomunicato dalla Chiesa per aver palesemente violato il secondo comandamento: “non nominare il nome di Dio invano”.
Tutto potevo immaginare tranne che i compagni della CGIL Funzione Pubblica RC – LOCRI conoscessero i comandamenti e, soprattutto, li rispettassero.
Ovviamente faccio riferimento alla CGIL Funzione Pubblica RC – LOCRI, anche perché altri componenti della CGIL mi hanno liberamente e spontaneamente dimostrato solidarietà e, particolarmente, sostegno a proseguire in questo coraggioso percorso rivoluzionario che a qualcuno evidentemente ha provocato forte mal di pancia.
Certo, per me, che sono cresciuto in associazioni giovanili cattoliche, comprendendo bene la differenza tra il bene ed il male, dispiacerebbe essere scomunicato su istanza di noti atei ed accertati peccatori che non pensano abbiano quotidiana osservanza per gli altri rimanenti “comandamenti” e, soprattutto, di alcuni.
Sono, invece, intimamente convinto che nostro Signore Divinissimo Gesù Cristo, al quale ho rivolto il mio sfogo pubblico, comprenderà bene le ragioni del mio malessere e mi asseconderà in quello che ho chiesto: il giusto e necessario conforto spirituale per continuare ad affrontare con atti concreti il difficile ma necessario compito di moralizzazione dell’apparato burocratico del Comune di Locri.
Per quanto riguarda l’altro aspetto, il rischio di arresto per il reato di “procurato allarme” allo studio dei dotti avvocati al servizio della CGIL Funzione Pubblica RC -LOCRI, attendo tranquillamente che abbiano il coraggio di recarsi in Procura per denunciare quanto di loro opinione.
Io invece mantengo, con ferma convinzione, la mia opinione che:
• non è possibile che uno lavora e dieci guardano;
• non è possibile che chi lavora seriamente ed onestamente percepisca lo stesso stipendio di chi si “ammala” facilmente o non lavora con impegno e serietà;
• non è possibile che parte del sindacato invece di tutelare i lavoratori tuteli i fannulloni;
• non è possibile che un Sindaco non debba denunciare chi abusa del posto di dipendente pubblico sentendosi protetto ed intoccabile;
• non è possibile che in un territorio, dove vi è una percentuale di disoccupazione che supera il 50 %, si impedisca a tanti giovani di avere un’opportunità perché è necessario difendere e coprire chi non ha voglia di lavorare;
• non è possibile che negli Enti Locali e nella Sanità continuino ad esserci evidenti ostacoli al cambiamento con palese copertura quando della politica e quando di parte dei sindacati e tutto ciò a scapito dei poveri cittadini che, purtroppo, rappresentano le vittime di questo assurdo sistema.
Io, sia come cittadino e sia come Amministratore, ho deciso di ribellarmi a tutto ciò non preoccupandomi di farmi tante inimicizie in un paese non facile e, soprattutto, delle critiche di quella minoranza che vorrebbe continuare ad impedire il cambiamento di un territorio bellissimo continuando a tenerlo in ostaggio per beceri interessi personali e di bottega.
W Locri. W i Locresi Onesti. W la Locride
Giovanni Calabrese
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