Locri (Rc), riflessioni del sindaco Calabrese

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Riceviamo e pubblichiamo da Giovanni Calabrese su vicenda LPU LSU

“In merito allo “vergognosa” parata organizzata da alcuni “paesani” leader sindacali, da alcuni componenti dell’opposizione consiliare e da neonati partiti di estrema sinistra e sostenuta da quelle forze oscure che da sempre tengono in ostaggio la città, non mi posso esimere dal fare alcune considerazioni che invio alla maggioranza consiliare, che sta condividendo, con la mia guida, un percorso politico di drastico cambiamento di modus operandi rispetto al passato ed all’intera città che ritengo abbia voglia di costruire, insieme a noi, un futuro diverso  fatto di certezze e di azioni concrete.

  Ribadisco ancora una volta a chi non l’avesse inteso che il sottoscritto non vuole il male di nessuno, ma solo la certezza che venga attuato un  percorso legalità.

 Ho ascoltato in questi giorni con grande attenzione il grido di dolore di coloro i quali, gente fino a ieri normale, ma disperata ed esasperata da un quasi un quindicennio di false promesse e vane speranze, ritiene oggi di subire un torto per colpa del sottoscritto.

 Sono le stesse persone che sotto pressione strumentale di noti sciacalli della politica, sono oggi caduti nell’illusione della demagogica “contrattualizzazione” presso gli Enti utilizzatori che non garantisce alcun futuro e nessuna speranza.

  Ritengo, quindi,  inaccettabile quanto accaduto ieri, quando con arroganza e prevaricazione è stato interrotto l’intervento del sottoscritto con fischi, insulti, schiamazzi ed offese.  

 Da una preoccupazione e protesta legittima siamo arrivati ad elevare il livello di tensione secondo la ben disegnata strategia politica dei “soliti” noti che vorrebbero impedire il cambiamento della città ed il suo concreto sviluppo, imponendo, sotto le mentite spoglie di una democrazia – che in questa città non c’è mai stata – quelle decisioni spesso prese ai piedi di qualche isolata quercia secolare sita in zone periferiche ed  impervie della nostra Locri.

La difesa e lo sviluppo del territorio rappresentano l’unico obiettivo dell’Amministrazione che rappresento. Essere obbligato a scendere a compromessi significherebbe oltraggiare i propri ideali e non troverebbe alcuna disponibilità del sottoscritto pronto, invece, a fare tranquillamente e serenamente un passo indietro se questo dovesse essere il desiderio della città.

 Venendo alla vicenda LPU/LSU non è stato un lapsus: l’affermazione “andate a lavorare”, rivolta a loro al termine del mio intervento, durante l’incontro con il Presidente Oliverio, è stata un’affermazione forse istintiva, ma fatta con ragionevole cognizione di causa.

  Eh si, perché i due terzi di questi lavoratori non svolge alcuna utile attività di “pubblica utilità” o “socialmente utile” presso il Comune di Locri, che è solo ed esclusivamente l’Ente utilizzatore, e per molti un tranquillo e comodo “parcheggio” retribuito con i soldi dei cittadini. Alcuni di questi sfuggono al controllo dei Responsabili di Servizio che non sono in grado di dare notizie sull’impiego quotidiano degli stessi. Altri sembrerebbe che abbiano iniziato a prestare i propri servizi solo dal 2014 pur essendo in utilizzo dal 1998, ed altri fanno gli operai in giacca e cravatta!!!!

 Ed ancora, alcuni hanno “trasformato” il proprio rapporto di lavoro con rapida progressione  verticale: da operai agricoli, operatori dell’infanzia, assistenti agli anziani o altre funzioni assimilabili a “categoria A”, sono diventati addetti amministrativi specializzati equiparati alle “categorie D”, che rappresenta il livello più elevato nell’apparato burocratico del Comune di Locri. Inoltre, qualcuno, chiamato di recente a svolgere mansioni di assistenza sociale, ha “ammonito” l’Amministrazione con tanto di diffida legale ed altri hanno chiamato in giudizio l’Ente per ferie non godute,  con conseguente condanna e nuovo esborso sempre a carico del Comune e quindi della collettività.

  Tutto ciò con le solite note coperture politiche e sindacali. Oggi la “politica” si inventa la demagogica “contrattualizzazione” solo per l’anno 2015. E dopo? Sicuramente …..”poi vidimu!!!!!”. Fumo negli occhi e  nessun futuro certo per i precari della pubblica amministrazione.

Come detto e confermato dal Ministero dell’Interno, il Comune di Locri non può, indipendentemente da valutazioni politiche sull’impegno quotidiano dei lavoratori precari utilizzati, partecipare a processi di “stabilizzazione o contrattualizzazione”, senza preventiva autorizzazione della “Commissione ministeriale per la stabilità finanziaria degli enti locali”, per come ribadito dal competente “Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno”, con nota prot. 0002656 del 16 febbraio 2015.  La rivoluzione non più procrastinabile comporta anche scelte difficili e dolorose, oggi di queste scelte siamo obbligati a farne tante.

  Chi vuole continuare ad impedire lo sviluppo del territorio deve sapere che non lo può fare con il nostro avallo e con la nostra indifferenza. 

  Pertanto, eventuali proroghe di convenzioni di utilizzo di tali lavoratori non potranno non tenere conto di quanto sopra denunciato e potranno essere effettuate solo ed esclusivamente in presenza di una acclarata  situazione di legittimità che ad oggi, dagli atti trasmessi, sembrerebbe non esserci”.

 

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Author: francesca

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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