Questo post é stato letto 24980 volte!
di Domenica Bumbaca
“Cittadino onorario”. Perché no? Ha dimostrato di essere uno di noi. Ha detto più volte di sentirsi a casa sua, ma soprattutto, ogni volta che torna in Calabria, nella sua Locride illumina i “cuori”. Non è un miracolo. È semplicemente “fede”(fiducia). Fiducia in lui, nei suoi messaggi, nei suoi occhi, nella sua gestualità.
Ieri sera, la gente calabrese era al teatro don Bosco per ascoltarlo e l’occasione è servita anche per presentare il libro “Giustizia, povertà e solidarietà” prefazione di don Eugenio Fizzotti, edito Rubettino. Maradiaga, Enzo Romeo, vaticanista, giornalista del tg2, don Eugenio Fizzotti, salesiano, sul palcoscenico insieme per un incontro che ormai è periodico, quanto necessario.
Ha bisogno la platea locridea di ascoltarlo. Così quando Enzo Romeo ha lanciato l’idea, pensata da tutti, di conferirgli la cittadinanza onoraria, è scattato uno applauso spontaneo. Un ponte di solidarietà tra Honduras e Calabria, terre lontane ma uguali sotto molti punti di vista. Romeo li accenna. Come la Calabria anche l’Honduras è terra di criminalità, disoccupazione, emigrazione. Ma è anche popolata da gente ospitale, tenace ed solidale.
Così il cardinale ha voluto confermare la solidarietà della Locride ringraziando gli studenti delle scuole che hanno raccolto 8.200 euro da destinare al progetto “ Un tetto per il mio paese” per la popolazione di Haiti. Questi ragazzi venerdì e sabato mattina, prima nelle scuole ( istituto commerciale Marconi, liceo pedagogico Mazzini) e poi nel teatro salesiano, hanno avuto il grande piacere di stare insieme a lui.
Andando nel clou dell’appuntamento con l’arcivescovo, Romeo, definendo il libro “un’opera di speranza per tutti”, ha lasciato allo stesso Maradiaga tracciare i punti cardinali del suo operato. La testimonianza della povertà del mondo, non solo economica ma anche di fede, deve far riflettere. «Dobbiamo riprenderci la propria identità senza “nasconderci” e spersonalizzare il nostro “senso di vita” se vogliamo costruire la speranza e sentirci liberi».
Tutto ciò che Maradiaga non ha detto, lo ha scritto. Lo consiglio. Perché il suo libro possa essere letto anche nelle scuole, al catechismo, in famiglia. Così il messaggio giungerà nelle piazze, nei Municipi, negli uffici.
Questo post é stato letto 24980 volte!