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di Domenica Bumbaca
Sta bene Paola Turci in mezzo agli studenti. «Mi sento viva, energica, mi sento a casa mia»- così ha esordito, entrando al liceo scientifico “Zaleuco”. Dopo il gran concerto di domenica sera al Palazzo della cultura, la cantautrice romana ha tenuto una lezione concerto all’istituto di via Panzera. Studenti anni ’90 (quando Sanremo nel 1986 decretava vincitrice la Turci, nemmeno erano nati) la attendevano con grande enfasi.
Qualcuno scettico, altri ignari di chi fosse quella cantante venuta da Roma, altri, invece, affascinati ed interessati, come le ragazze del giornalino scolastico, impazienti ad intervistarla. Tutti alla fine accorsi a scattare una foto, a chiederle un autografo. E come ha voluto ribadire la moderatrice Maria Teresa D’Agostino, «siamo sicuri, che pur non conoscendo il personaggio, la sua voce o qualche parola delle sue canzoni vi rimarrà nel cuore». Così è stato. Noi che l’abbiamo seguita per due giorni, lo possiamo testimoniare.
L’aula magna e il cortile hanno fatto da “piazza” per il concerto. Appostati come sempre gli operatori di Studio 54 che in diretta trasmettevano l’evento. Alle ore 11 arriva Paola con i suoi amici, con i “nostri amici”. Pierpaolo Ranieri e Massimo Cusato, il suo musicista, per noi “Massi” il nostro percussionista per eccellenza, nonché componente de “I QuartAumentata” ( presente anche Paolo Sofia, il cantante) e direttore artistico della rassegna “Ai confini del Sud”.
Con lui la sua compagna, la cantante portoghese Margherita Guerreiro. Proprio il locrese con “Etna Productions” ha voluto, fortemente, questo incontro con gli studenti, perché «i giovani possano sempre più avvicinarsi e comprendere la musica d’autore, non quella dei falsi successi propinata in tv». Un concetto ribadito all’infinito dalla stessa cantante. Prima di accennare qualche suo brano, abbracciando la sua chitarra, ha voluto richiamare l’attenzione dei ragazzi sull’importanza dell’istruzione.
“Se oggi sono qui è perché ho sempre agito con la consapevolezza che non si arriva mai. Il punto d’arrivo è la fine di ogni conoscenza che non ti permette di andare oltre. Il successo- si rivolge alla platea- lo avrete solo se avrete voglia di conoscenza. Un appello a leggere di più, a creare e soffermarsi sulla buona musica, leggete Gaber e spegnate la tv. Paola non giudica gli altri, ma vuole spronare all’”intellettualità musicale” che arriva – dice- solo se abbiamo ambizioni e fame di sapere.
E con “Bambini” inizia a scaldare l’atmosfera. Emozionata come sempre, continua ad accordare la sua chitarra e, coinvolgendo, a più non posso, gli studenti, dedica loro “Attraversami il cuore”, “Questioni di sguardi”, “Volo così”. Un saluto al dirigente scolastico Domenica Marra: “Siete fortunati ad avere una preside così. Una donna attiva, diretta che ama stare insieme a voi”. Il saluto in presidenza, dunque, per un messaggio sul libro degli ospiti del liceo scientifico e l’arrivederci a presto.
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