Locri (RC), niente in vista sul polo universitario della Locride

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Riunione Fondazione Locridea

di Domenica Bumbaca

Passerà anche gennaio e del destino del corso di laurea in Servizio Sociale non se ne sa nulla. È  la carta che “canta” e dice il vero. Ed a visionare il Manifesto degli Studi dell’Università di Messina dell’anno accademico 2010/2011 sembrerebbe che le speranze per la città di Locri di continuare ad avere una sede universitaria, siano finite qui. Nel calendario didattico, infatti, la sede distaccata di Locri non compare.

Non basterebbero dunque, le note stampa pervenute  dagli Enti provinciali a “calmare” le proteste degli studenti o ad “assicurare” loro un proseguo delle attività didattiche. L’ultimo aggiornamento sul polo universitario è datato 9 novembre, quando in gran segreto, si riunirono in conclave il Presidente della provincia Giuseppe Morabito ed il vice presidente con “delega alle partecipate” Gesualdo Costantino, insieme  all’Assemblea dei soci fondatori della Fondazione.

Da quella riunione, dopo  una ricognizione sulla situazione concernente la Fondazione e dopo una verifica della pregressa situazione amministrativa e finanziaria conseguente la soppressione dell’ex Consorzio, in base al “Decreto taglia-Enti” del Ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta, furono eletti gli organi sociali della Fondazione Universitaria Locridea, nuovo organismo gestore del  nuovo polo universitario didattico di Locri. Indiscussa la nomina del presidente, la cui figura, secondo le indicazioni statutarie coincide con quella del presidente della Provincia”. Quindi, sono stati eletti i componenti il Consiglio di indirizzo, che sono stati unanimemente individuati tra i Sindaci che hanno aderito alla Fondazione come “soci fondatori”.

Eletti anche i componenti del Consiglio di Gestione della Fondazione Universitaria Locridea che è composto, oltre che dal presidente, da 4 a 6 componenti scelti dal Consiglio di Indirizzo. Le nomine sono state fatte su base territoriale: il sindaco di Sant’Agata del Bianco, Giuseppe Strangio, per la zona Sud;  Francesco Macrì, primo cittadino di Locri, per la zona Centro; il sindaco di Stignano, Francesco Candia, e quello di Antonimina, Luciano Pelle, per la zona Nord.  Sempre in quella sede si rinviò la nomina degli ulteriori due componenti del Consiglio di Gestione, in attesa di nuove adesioni alla Fondazione come previsto dall’art. 10 dello Statuto.  Ma ad oggi nessun altro Comune è entrato nel comitato.

Né tanto meno i protagonisti eletti hanno mosso un dito. Della Regione che aveva manifestato volontà di adesione ed a fornire la quota parte di sostegno finanziario alla Fondazione, con il presidente Scoppelliti, ancora nessuna notizia. E l’intervento del vice presidente provinciale, Costantino che annunciava ad un passaggio ed avvicinamento con il Rettorato dell’Università degli Studi di Messina, per la definizione dello stato patrimoniale della Fondazione, stona all’orecchie degli studenti. Studenti che non ci credono più.

Chi ha voluto proseguire gli studi per conquistare l’ambita laurea,  lo ha fatto viaggiando o trasferendosi a Messina. Chi non ha avuto le possibilità economiche è rimasto a guardare ed è in cerca di un lavoro, precario a vita, forse. E chi non ha avuto le possibilità fisiche, perché disabile, è rimasto a casa a studiare, sperando che, prima o poi, qualcosa potrà cambiare. C’è poi chi ne ha voluto fare del caso Università Locri, uno strumento di propaganda politica ed è rimasto senza nulla in mano. E l’Associazione studentesca Universitaria “Zaleuco” è morta sul nascere. Ci crede più qualcuno alla “rinascita” e alla valenza culturale e sociale di questo “polo didattico fantasma”?

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Author: Consuelo

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