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Il gruppo consiliare della Città di Locri “Leali alla Città” nelle persone di Giovanni Calabrese, Alfonso Passafaro ed Anna Francesca Capogreco, esprime piena e totale solidarietà al sostituto procuratore di Catanzaro Gerardo Dominijanni, per il gravissimo atto intimidatorio subito la notte scorsa.
Questo è l’ennesimo atto intimidatorio, due in un solo mese, a Dominijanni, che per anni è stato impegnato alla Dda del capoluogo calabrese, ottenendo risultati eccellenti contro la criminalità organizzata.
Esprimendo la piena solidarietà e mostrando il sostegno a proseguire sempre verso la strada della legalità e del bene comune, il gruppo “leali alla città” auspica una presa di posizione ferrea da parte di tutte le Istituzioni in attesa che le autorità inquirenti riescano a fare piena luce sull’accaduto. Il crescente ed intenso susseguirsi di atti intimidatori, rivolti ad onesti professionisti, che mettono la loro vita a servizio della collettività, sta determinando un vero e proprio clima di preoccupazione che comunque non deve scoraggiare, ma deve portare ad un forte coesione tra tutte le forze politiche sane per far si che si possa fronteggiare autorevolmente questa stagione difficile che stanno vivendo molte istituzioni della nostra regione ed in particolare la magistratura.
La nostra regione è spesso oggetto di intimidazioni e minacce da parte di chi crede di essere più forte della autorità giudiziaria. “Ogni minimo segnale negativo- a parere di “leali alla città”- deve essere denunciato, contrastato affinché questi “uomini vili” non si arroghino il diritto di comandare sul territorio e “scherzare” con la vita altrui. Va il nostro incoraggiamento al sostituto procuratore, e a tutti i suoi colleghi, a proseguire nella propria attività con la stessa efficacia e con lo stesso coraggio e trasparenza, uniche e fondamentali armi per combattere e scoraggiare le forze occulte e criminali da possibili interferenze nelle attività della magistratura.
«Prendiamo spunto – dice Giovanni Calabrese- dalle parole di Paolo Borsellino, commemorando l’Anniversario della sua morte che ricorre domani, 19 luglio»: “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. È forte il desiderio di vedere un’altra e diversa Calabria, una terra che venga spinta da un’ondata culturale che coinvolga l’interesse pubblico, dai giovani, alle scuole, dalla chiesa, alle Istituzioni, dall’Arma e a tutte le Autorità civili, affinché si possa lavorare serenamente e sperare che “cambi il vento, che venga il libeccio, che si porti via quest’ afa” (P. Borsellino).
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