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di Domenica Bumbaca
L’Unità d’Italia spiegata ai bambini rende la ricorrenza ancora più preziosa. In prossimità della festa del 17 marzo, il plesso Santa Monica ha voluto ricordare i 150 anni dell’unificazione d’Italia attraverso una kermesse canora a conclusione di un processo formativo indirizzato alle classi terze, quarte e quinte.
L’evento svoltosi sabato mattina nel plesso di contrada Calvi del circolo “De Amicis – Campanella”, ha richiamato la partecipazione delle famiglie e delle Istituzioni. Di buon mattino gli alunni coordinati dalle maestre hanno ricevuto la visita del Maggiore Niglio della Compagnia dei Carabinieri di Locri.
Questo il momento cruciale di un percorso che le maestre hanno iniziato ad avvio lezioni, spiegando, attraverso materiale didattico e dai libri di storia, le vicissitudini storiche che hanno portato all’unità. E l’incontro con il Maggiore ha messo i risalto il senso di appartenenza ad una Nazione, il rispetto per la Bandiera e per la Patria. «La pace, la libertà non sono concetti astratti, bensì valori da costruire. Insieme, uniti, dovrete imparare a tessere rapporti di condivisione per sentirvi sempre cittadini italiani. Siate, ovunque, operatori di pace»- aggiunge Niglio.
Dopo l’incontro –lezione gli alunni diretti dalla maestra di canto, Giuseppina Riganello, di fronte ai genitori e le Istituzioni, hanno esibito canti omaggiando la nostra Nazione. Da “ Bella ciao” all’Inno di Mameli. Ricordi e memorie anche sui 5 martiri di Locri, poesie e storie da raccontare e studiare per ricordare il nostro Paese. Canti, parole e suggestioni che hanno fatto emozionare i presenti.
Ad assistere allo spettacolo canoro, nell’atrio della scuola, allestito con cartelloni ed installazioni creati dai bambini, la dirigente scolastica professoressa Agata Alafaci che ha fatto gli onori di casa agli amministratori di Locri e Gerace. In prima fila il sindaco locrese Francesco Macrì, l’assessore alla pubblica istruzione Francesco Commisso e il sindaco di Gerace, Salvatore Galluzzo, visibilmente emozionato: “Ho rivissuto, attraverso questi bambini, la mia infanzia”. Con le parole del Maggiore Niglio “Questa scuola è un esempio di legalità” la manifestazione si è conclusa con l’applauso della platea.
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