Locri (RC), il procutare Dda Gratteri al convegno “Produzione letteraria sul fenomeno ‘ndrangheta”

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Convegno su fenomeno ndrangheta a Locri

di Domenica Bumbaca

Il convegno “Produzione letteraria sul fenomeno ‘ndrangheta”, inserito nel calendario dell’evento socio-culturale “Spazio e Tempo d’ascolto e di riflessione”, ideato dal comitato dell'”Officina del pensiero pensante”, giunto alla sua conclusione ieri, ha offerto venerdì sera l’opportunità di ascoltare il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Accanto a lui, seduti al tavolo dell’Auditorium del Palazzo della Cultura, il giornalista Paolo Pollichieni, il colonnello Valerio Giardina, comandante del Gruppo Carabinieri di Locri e la studentessa  del Liceo-Ginnasio “Ivo Oliveti”, Ilaria Piromalli.

Il tema del dibattito, per la sua complessità ed importanza, ha permesso al procuratore geracese di relazionare e presentare la sua analisi dettagliata e precisa sul fenomeno della ‘ndrangheta da un punto di vista socio-giudiziario e politico-culturale. Lo ha fatto partendo proprio dalla sua esperienza di scrittore di alcuni libri “Fratelli di sangue” e “La Malapianta” che hanno visto la collaborazione del giornalista Antonio Nicaso.
Saggistica e pubblicistica che hanno permesso, oggi, di osservare e studiare il fenomeno sotto molti punti di vista. Saggi, quelli di Gratteri, che stanno girando il mondo e le scuole d’Italia.

Proprio il sistema scolastico, senza farne una questione di governo di destra o sinistra, è al centro delle preoccupazioni del magistrato: « Con una scuola che non funziona, la cultura viene meno e i giovani di oggi rischiano di non avere “armi” per potersi confrontare e contrastare il fenomeno della mafia”.

La sua è una critica che si allarga anche al sistema giudiziario. Il procuratore è stato spesso definito un pessimista, che nonostante i molteplici risultati ottenuti con le operazioni contro la ‘ndrangheta, non intravede un futuro roseo.  «Ma io- replica- sono un realista. Non mi “illudo”, perché racconto ciò che vedo e sento. So dei complotti nei sistemi giudiziari, politici ecc…, e so che la mafia riesce a penetrare anche nell’antimafia e nella pubblicistica, come nella produzione letteraria. Se si continua così, – aggiunge- non posso non affermare che la mafia finirà con l’uomo». Pollichieni, dalla sua esperienza di giornalista, considera necessario quanto vitale per l’uomo, superare le “zone grigie” e il fatto che di fronte ad esse si fermino sia la pubblicistica (giornali, libri, ecc..) sia la stessa magistratura, è allarmante.

Prima dell’’incontro col magistrato della Dda reggina il salotto di via Trieste ha ospitato il dibattito “La tutela della famiglia nella composizione dei conflitti. L’intervento del Diritto e della Psicologia forense”. Sono intervenuti Giovanni Mario Filocamo, presidente del Tribunale di Locri, Francesca Panuccio, docente di Diritto privato all’Università degli Studi di Messina e Gaetano Barletta, esperto di Psicologia giuridica dell’Università di Pisa. In platea il sindaco Francesco Macrì e l’assessore alla cultura Francesco Commisso, per gli onori di casa; presente anche l’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno.

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Author: Consuelo

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