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di Domenica Bumbaca
Una grande e vera festa che ha messo in risalto il sorriso. Quel sorriso di chi, giornalmente, soffre, ma non lo dice. Quel sorriso che, nonostante i dolori di un fisico acciaccato, regala altrettante emozioni. Un sorriso che riesce a regalare una gioia a chi sta intorno. È il sorriso dei pazienti talassemici in cura presso l’Unità operativa complessa di Neonatologia/Prevenzione Malattia congenita. Sorrisi che, domenica scorsa, hanno voluto, rendere omaggio e ringraziare un uomo che ne ha “somministrati” di sorrisi: il primario dottor Roberto Trunfio. Una festa organizzata dall’associazione per ringraziare il medico locrese che dal 1 gennaio 2012 è andato in pensione.
Anni di lavoro presso il nosocomio locrese quelli del dottor Trunfio che ha sempre manifestato professionalità e cordialità. La sua competenza ha, sicuramente, impreziosito tutta la sanità locrese che oggi può riconoscere al medico dei piccoli e della generosità, diligenza e puntualità. Le cure forse non bastano sempre per guarire totalmente una malattia e Trunfio, nell’arco della sua professione, lo avrà constatato e con umiltà ha accostato l’amore. L’amore di un medico verso i suoi pazienti, considerandoli uomini, “figghioli” (riportando una sua classica espressione) e mai casi da studiare.
Il primario anche in occasione della sua festa ha “indossato” il camice, (perché il servizio agli altri non va mai in pensione) e da professionista ha voluto rimarcare le tappe fondamentali dell’impegno verso tutta la problematica della talassemia: «Da una parte – ha detto Trunfio- l’attuazione delle campagne di prevenzione che vedono coinvolti gli stessi pazienti e che hanno consentito l’azzeramento di nuovi nati per molti anni e, dall’altra, il buon livello di assistenza che assieme ad una gestione partecipata della propria malattia consente una qualità di vita sovrapponibile al soggetto sano. I talassemici – ha ricordato- studiano, molti di loro arrivano alla laurea, si sposano ed hanno figli e, perché no, diventeranno pure nonni, (schiviamo dunque i pregiudizi, ndr). L’attuale miglioramento delle cure – ha spiegato l’esperto- consente un’inversione di tendenza che ha un po’ stravolto il programma della prevenzione; molte coppie, infatti, in considerazione dell’attuale stato di salute dei nostri pazienti talassemici, decidono, pur sapendo che avranno un figlio malato dopo diagnosi prenatale, di portare ugualmente a termine la gravidanza riconoscendo al Centro di Locri capacità e competenze tali da curare in modo globale il proprio figlio».
Alla fine dell’incontro il dottor Trunfio ringraziando non solo i pazienti, ma anche tutto il personale presente della Neonatologia e Pediatria, si è augurato che il Centro Microcitemico di Locri possa, in funzione dei risultati raggiunti, ben conosciuti sia dai restanti centri regionale che nazionali, avere la giusta riconoscenza come centro e poter usufruire di quel minimo di standard operativi, strutturali e strumentali. L’auspicio, inoltre, che possa consentire una adeguata continuità assistenziale per coloro che continueranno a prendersi cura delle loro problematiche.
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