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di Domenica Bumbaca
Sulle disposizioni dell’atto aziendale intervengono a gran voce gli operatori sanitari dei servizi della medicina scolastica e dell’ educazione sanitaria delle ex– AASSLL della provincia di Reggio Calabria. Attraverso una lettera indirizzata al direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria, al direttore generale del dipartimento “Tutela della Salute e politiche sanitarie” di Catanzaro, e per conoscenza al presidente del comitato dei sindaci e alle organizzazioni sindacali Cisl, Uil e Cgil chiedono di chiarire quali siano stati i criteri che hanno spinto il direttore generale a cancellare l’ unità operativa collocata nel dipartimento di prevenzione che opera a livello aziendale e svolge funzioni di promozione, coordinamento e supporto metodologico agli interventi di promozione della salute, gestendo progetti a rilevanza aziendale e regionale, fornendo supporto metodologico e collaborazione sia alle unità operative del dipartimento di prevenzione del territorio e ospedaliere sia alle scuola, associazioni, enti e volontariato.
L’importante ruolo che svolge l’educazione sanitaria nei progetti di prevenzione– si legge nella nota- è testimoniata anche dal recente protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale DGR 445 del 14/10/2011 che recita “Attuazione Programmi Nazionali e Regionali di Promozione della Salute”.
Non ci stanno dunque gli operatori anche perché. E qui spuntano le perplessità, le ex AA.SS.LL. della Provincia, ormai da anni stanno svolgendo attività con strutture all’uopo dedicate, e che negli atti aziendali delle altre quattro ASP regionali è prevista la struttura preposta all’educazione sanitaria afferente al dipartimento di prevenzione come giustamente previsto dalle linee guida regionali per l’adozione degli atti aziendali.
L’area dell’assistenza collettiva, in coerenza alla classificazione nazionale dei Lea e al piano sanitario nazionale – si legge tra gli obiettivi- comprende la progettazione e coordinamento delle iniziative di educazione sanitaria e di prevenzione rivolta alle persone, sviluppate con la collaborazione delle aree di assistenza distrettuale e ospedaliera”.
Gli operatori, pertanto, invitano la direzione generale a riconsiderare la questione ed a prevedere nella nuova stesura dell’atto aziendale la presenza dell’unità operativa di educazione sanitaria cancellata, al fine di evitare frammentarietà e sovrapposizione di progetti e al fine di garantire la continuità degli interventi già posti in essere e renderli omogenei nei diversi ambiti territoriali.
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