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Il consigliere comunale Giovanni Calabrese risponde alla nota stampa diffusa dal movimento politico LocRinasce agli organi di stampa locale, esprimendo con fermezza quanto già, più volte, espresso sulla Giunta Lombardo. Accusato di non aver avuto rispetto per il sindaco, Calabrese replica:
“ –Rispetto-: sentimento e comportamento informati alla consapevolezza dei diritti e dei meriti altrui, dell’importanza e del valore morale, culturale di qualcuno”.
«Ebbene in nome del Rispetto, oserei affermare che, nonostante il popolo locrese (una minoranza e non la maggioranza dei cittadini; la matematica non è un’opinione), abbia in quelle giornate elettorali di maggio espresso il proprio voto, la cittadinanza locrese sa perfettamente distinguere cosa sia rispetto ed oggi si è accorta a chi è stata affidata la città. Ho sempre rispettato, da persone educata, i miei concittadini, ascoltando le loro richieste, ponendomi al loro fianco, sostenendo cause importanti, ottenendo per il territorio, visto anche il ruolo che attualmente ricopro, risultati concreti che sono davanti agli occhi di tutti e che stanno segnando in modo indelebile la storia di questa città e del comprensorio, portando avanti, inoltre, iniziative imprenditoriali che giovano a tutto il territorio e all’economia del comprensorio. Difficoltà, incomprensioni ce ne sono, ma senza piagnistei. Quelle solite lamentele di chi dice che “vorrebbe fare, ma non può”. Scuse, soltanto scuse e posizione di comodo. Investire, mettersi in gioco e rischiare. Tutto ciò in Pepè Lombardo è andato decadendo, o forse non c’è mai stato. La storia è importante. La memoria storica ancor di più.
Com’era Locri trent’anni fa? Forse Lombardo aveva la forza politica e gli appoggi giusti per portare avanti la città, ma oggi siamo ritornati indietro, trascinandoci il marcio e i danni di quegli anni.
Vengo accusato di non aver rispettato il primo cittadino rivolgendo illazioni gratuite. Quali illazioni? Le oscenità che la Giunta Lombardo sta compiendo ogni giorno, sono dinanzi agli occhi di tutti, anche dei suoi sostenitori che, vuoi per amicizia, vuoi per complicità o convenienza, non contrastano questa evidente inefficienza.
Rispetto per un uomo più grande di me, quello c’è. Ma, certamente, non posso oggi, ahimè, “rispettare” l’ atteggiamento di un politico, che si sta dimostrando incapace di amministrare. E i suoi assessori non sono da meno.
Il circolo LocRinasce, composto dai “soliti” suoi amici e adepti, piuttosto che difendere “il personaggio storico – politico” di Lombardo, farebbe meglio a consigliare alla Giunta lombardiana di darsi una mossa. Locri è sommersa da tante criticità che né il piagnisteo né la presunzione potranno risolvere.
Se poi, il movimento “LocRinasce”, come ha esordito nella nota diffusa: “fa fatica a collocare le mie recenti affermazioni” non è certamente colpa mia, visto che hanno, comunque, fatica a collocare tante cose, soprattutto fanno fatica a comprendere e vedere la realtà dei fatti: una città mortificata, tornata ad essere ostaggio delle solite note vecchie famiglie.
Lombardo, dopo aver disgraziato Locri per trenta anni, è tornato a completare l’opera. E continua ogni giorno a peccare in presunzione e arroganza. Lombardo era a conoscenza di tutti i problemi della città e dell’impegno che era necessario per fare fronte alla situazione creata dalle vecchie amministrazioni di cui lui stesso ha fatto parte. Non può oggi uscirne fuori, giustificandosi che i soldi non ci sono. Negli anni passati Lombardo, che non se lo dimentichi, è stato anche lui l’artefice del novanta per cento dei problemi che viviamo oggi. Problemi che sembrerebbe, visti i risultati, incapace di risolvere sia per volontà di lavorare sia per volontà di collaborare.
Lombardo cosa si aspettava all’indomani della sua vittoria? Di avere la città in mano e governare con facilità. Niente di più sciocco. Forse pensava che gestire una città sarebbe stato come gestire le tartarughe caretta caretta, come avrebbe dovuto fare nel suo ultimo grande incarico al Parco Marino, prima di decidere di tornare in politica.
Pensa, oggi, di essere il “Santone” e comandare i suoi adepti. Pensa di essere attorniato e benvoluto. Ma da chi? Solo dai suoi “fantocci”!
Fortunatamente i “burattini” sono pochi ed è nostro dovere, come opposizione, vigilare su ciò che viene, oggi, fatto dalla Giunta. Ben poco, direi. Il problema è che dobbiamo lottare con l’immobilità della sua Giunta. Ma non possiamo fare il loro gioco. Assolutamente no. È nostro dovere, perché sono molti i cittadini sfiduciati, contestare e proporre.
Lombardo dice di parlare con i fatti. Ecco, perché, regna il silenzio. Perché di fatti non ce ne sono. Se poi i fatti sono: mancata trasparenza degli atti amministrativi, città sommersa rifiuti, scuole senza mensa, quasi alla fine dell’anno scolastico, vie cittadine al buio, sporcizia in ogni luogo, allora la conclusione è: dimissioni.
“Per il bene della comunità intera, bisognosa oggi più che mai di politici ragionevoli, seri e impegnati nel perseguimento del bene comune “– questo oggi chiede LocRinasce, come si legge alla fine della loro nota. Da questa conclusione, si evince che certamente non si parla di Pepè Lombardo che, fin’oggi ai locresi non ha dimostrato serietà, impegno e perseguimento del bene comune».
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