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Alla base delle dimissioni di Anna Francesca Capogreco da vice presidente del Consiglio Comunale presentate oggi al Presidente Antonio Cavo, ci sono la mancata collaborazione e la poca considerazione da parte della Presidenza del Consiglio comunale per l’incarico affidato precedentemente alla Capogreco. Pertanto, nella giornata di ieri, come già comunicato nella seduta dello scorso Consiglio comunale avvenuta in data 9/11/2011, Anna Francesca Capogreco ha formalizzato le sue dimissioni da vicepresidente del Consiglio Comunale di Locri.
«Tale decisione – si legge nella lettera inviata al presidente Cavo e per conoscenza al sindaco Lombardo- è dettata dalla impossibilità di continuare a ricoprire un ruolo che non viene rispettato dalla stessa Presidenza del Consiglio, guidata dall’avvocato Antonio Cavo. Sono dunque obbligata, a causa dell’ impertinenza di alcuni, a dover lasciare questo incarico.
Dal momento dell’elezione da vicepresidente – continua la Capogreco – ho sempre rispettato l’incarico affidatomi, assumendomi le mie responsabilità e mettendomi a servizio della comunità e mai avrei pensato che qualcuno potesse immaginare che sarei stata un “pennacchio” in mano ad altri. La mia intenzione è sempre stata quella di poter rivestire un compito, così delicato, dando il mio contributo e affidandomi alla cooperazione del Presidente.
Mi sono illusa di poter svolgere questo incarico, in maniera seria e costruttiva, avvalendomi anche dalla mia giovane età e dall’entusiasmo che ripongo all’attività politica. Ma mi sono sbagliata, perché ho riscontrato solo un clima dittatoriale del Presidente Cavo che non ha mai condotto alla consultazione, non riuscendo mai a trovare un accenno di dialogo costruttivo per il bene della città, mio interesse primario. Sono state ignorate e sottovalutate molte richieste da me esposte, come vicepresidente del Consiglio comunale, al Presidente; ultima la vicenda del riconoscimento di Moschetta quale borgo di eccellenza.
Su tale circostanza sono state dette molte scelleratezze e non per ultimo è stata ignorata la mia richiesta di poter affrontare l’argomento in Consiglio invertendo l’ordine del giorno; quindi, di fatto, sono stata sfiduciata dagli stessi componenti della maggioranza consiliare (Lombardo) i quali precedentemente mi avevano accordato fiducia.
Istanze e consigli sono stati negati e contrapposti e, pertanto, venendo meno corrispondenza, collaborazione e il rispetto del mio ruolo, mi dimetto, lasciando ad altri l’incarico di essere “abbindolati” ed essere “burattini” in mano ad un Presidente e una Giunta Comunale avversa ad ogni tipo di collaborazione e dialogo. Continuerò- conclude- continuando a dare, da consigliere di minoranza, il mio contributo per la città».
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