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di Domenica Bumbaca
Nuove giacchette nere per la sezione AIA di Locri. Lo scorso 6 giugno nove giovani, di cui ben quattro donne, hanno concluso con l’esame finale il corso di arbitro. Nei nuovi locali della sezione locrese, sono stati esaminati i corsisti che hanno affrontato un periodo di due mesi di formazione sotto la guida del responsabile del corso Arbitri, Pasquale Muscatello, attualmente in organico CAN PRO come OA. La commissione esaminatrice composta dal presidente di commissione A.B.
Domenico Archinà, componente C.R.A., dal presidente di sezione Roberto Rispoli, dal vicepresidente di sezione Giuseppe Cataldo, dal segretario di sezione A.E. Anselmo Scaramuzzino e dal collaboratore sezionale Giuseppe Minniti ha portato a dichiarare idonei Cristina Calautti, Vittorio Ceraudo, Vittorio Emanuele Ceraudo, Carmelo Femia, Cosimo Ierace, Federica Ierace, Guenda Lucà, Natale Sabatino, Verdiana Verdiglione.
Ai neo arbitri che già la prossima stagione saranno sui campi da gioco si aggiungono gli altri 16 ( e anche qui le donne non sono mancate) che a gennaio hanno conseguito il patentino.
«Una stagione soddisfacente – dichiara il presidente Rispoli – siamo solo in due sezioni calabresi ad aver effettuato ben due corsi arbitri. Lavorare in prospettiva è la forza della nuova AIA,” aggiunge-. Il corso di giugno segue a quello nazionale con il quale il presidente Nicchi ( ospite tra l’altro a Locri l’8 aprile) ha stipulato una convenzione con il Ministero dell’Istruzione. Un protocollo che, infatti, ha fornito l’humus, in materia di risorse umane, per lavorare in prospettiva, viste le recenti direttive di svecchiamento sulle quali l’AIA sta puntando.
Da segnalare la preparazione degli esaminati che quest’anno è risultata superiore a quella degli anni scorsi, riconoscendo giusto merito al responsabile del Corso per l’ottimo lavoro svolto. L’associazione locrese punta sui giovani e sulle donne, mettendo al primo poto la crescita personale e professionale dei propri tesserati. Principio basilare su cui ogni arbitro deve puntare è il rispetto delle regole, cultura da diffondere sui campi, ai calciatori come ai dirigenti. L’Aia vuole e ci tiene a lavorare in sinergia con le società sportive del territorio.
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